Samurai, squartamenti, cyberpunk, frenesia e toni psichedelici, tutto in un solo videogioco. C’era qualcosa che poteva andare storto? Un secco no è stata la risposta degli sviluppatori di Askiisoft, appoggiati da Devolver Digital che si conferma il magnate per eccellenza dei migliori progetti indie su piazza. Grazie alla loro collaborazione ci troviamo fra le mani Katana Zero, un folle action 2D carico di stile e idee interessanti che tanto rimanda all’ormai celebre Hotline Miami. Il perché lo scopriamo subito nella nostra recensione.
Katana Zero – Recensione
Data di uscita: 18/04/2019
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4, Switch
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: €12.49
Violenza, sangue, uso di droghe e chi più ne ha più ne metta. La trama alla base di Katana Zero non usa certo mezzi termini per esprimersi e dà immediatamente l’impressione di avere parecchi spunti di riflessione e risvolti pseudo-filosofici. Il protagonista è un ex soldato caduto in dipendenza dalla droga dopo esser diventato sicario di una misteriosa organizzazione di matrice politica. Vivremo assieme a lui circa una settimana all’insegna di stragi a sangue freddo, tè alle erbe, vicini rumorosi e incubi ricorrenti. Il tutto viene avvolto da una costante aura criptica che, nel bene e nel male, arricchisce di mistero eventi e personaggi.
Definiremmo altalenante il comparto narrativo nella sua interezza. Da un lato apprezziamo un taglio marcatamente registico e l’originalità, insieme a opzioni di dialogo e finali multipli. Dall’altro si fatica ad ignorare zone d’ombra e buchi nella trama causati da una sceneggiatura che tende al confusionario. È una sorta di pastiche gradevole, penalizzato dalla brevità (si completa in circa 4 ore) e da elementi lasciati in sospeso per un eventuale sequel o DLC. Nonostante tutto si tratta di un’esperienza curiosa e intrigante, senz’altro consigliatissima agli amanti del thriller psicologico in salsa vaporwave.
Il gameplay di Katana Zero ricalca la struttura di Hotline Miami, con livelli disseminati di nemici da sconfiggere senza farsi colpire pena la morte istantanea. Azione sì, ma prima di tutto pianificazione. Bisogna infatti calcolare i pattern dei nemici e scegliere il momento giusto per colpire, schivare o nascondersi. Il protagonista può affettare i malcapitati grazie alla katana, deflettere i proiettili rispedendoli al mittente, schivare ottenendo frame di invulnerabilità e rallentare il tempo.
Katana Zero – Video recensione
Quest’ultima capacità non rompe il gioco ma lo facilita leggermente in alcune sezioni ed è inoltre contestualizzata nella trama, dunque non si tratta di una semplice cafonata messa lì a caso. Si può benissimo scegliere di farne a meno, così come per altre manovre avanzate, a testimonianza della bontà del game design qui espresso. Non sarete obbligati a seguire un percorso predefinito in stile Meat Boy, anzi vi sarà lasciata la massima libertà nella scelta dell’approccio.
Certe missioni di Katana Zero richiedono furtività ma potrete comunque affrontarle alla Rambo ignorando gli ordini ricevuti in fase di briefing. In quel caso l’unica conseguenza sarà strettamente narrativa, dato che come accennavamo prima l’avventura si ramifica in esiti multipli. Si aiuta così il fattore rigiocabilità, essenziale in un titolo che altrimenti sarebbe fin troppo striminzito. Non ci hanno poi convinti molto la scarsa varietà dei nemici e qualche strano picco di difficoltà nelle fasi finali che forse perdono un po’ di smalto rispetto a quelle di partenza.
Tuttavia l’esperienza complessiva risulta divertente e appagante, sia per merito dei controlli tarati al millimetro che dell’ottimo feedback visivo restituito dalle uccisioni. Compiere azioni degne di Matrix in time-slice tipo evitare un proiettile all’ultima frazione di secondo e spaccare crani lanciando machete dà senz’altro soddisfazioni. Quando si parla di effetto catartico dei videogame ultra-violenti, altro che malvagie tette virtuali che bloccano la crescita dei bambini.
Katana Zero si affida a una pixel art molto riuscita
L’effetto wow di Katana Zero passa anche per il suo eccellente comparto artistico, forte di una pixel art di grande richiamo e di una soundtrack ispiratissima. Lo stile grafico riesce a dare carattere ad ogni momento della storia, riflessivo o brutale che sia, grazie a colori, luci e riflessi tipici del genere cyberpunk, dunque tendenti al blu/violetto. Dal canto suo la OST presenta un ampio spettro di sonorità tecno capaci di sostenere egregiamente l’azione su schermo senza mai essere ripetitive. Un bel lavoro da parte degli artisti.
Consigliato
Con Katana Zero ci troviamo davanti a un indie pregiato, certamente non privo di difetti ma dal valore indiscutibile. Pur durando poco offre una sana dose di frenesia e divertimento concentratissimi, conditi da un comparto artistico di tutto rispetto e sangue, sangue a fiotti. Prende molto del buono di Hotline Miami e lo trasforma in qualcosa di relativamente originale, sfoggiando stile e carattere da vendere. Conclusione? Il prezzo è onesto e lo trovate su Steam. Di motivi per acquistarlo direi che ce n’è a sufficienza.
Pregi | Difetti |
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