Annuncio recentissimo quello della dipartita da Marvelous del producer di Senran Kagura Kenichiro Takaki. In un articolo precedente vi avevamo raccontato dei suoi malumori per il recente processo di “soificazione” dell’industria videoludica, che con Sony e le sue politiche censorie stile Inghilterra del quattordicesimo secolo ha toccato livelli di bassezza inauditi.
In molti, noi in primis, eravamo sicuri che le dimissioni fossero da imputare alle nuove politiche contenutistiche su PS4 (aka, censura come se non ci fosse un domani). Queste avrebbero danneggiato pesantemente lo sviluppo di Senran Kagura: 7EVEN, costringendo lo studio di Takaki a cercare la quadratura del cerchio più e più volte.
Il mese prossimo Famitsu pubblicherà una lunga intervista con il producer e avremo sicuramente tutti i dettagli e i retroscena dietro la sua decisione. Intanto però è già possibile farsi un’idea dei contenuti della suddetta intervista. Il redattore di RPGSite BlackKite ha diligentemente tradotto alcune frasi di Takaki dall’articolo originale di Famitsu.
“Il motivo principale è la censura dei contenuti sessuali.”
“Per questo mi sento un po’ morto dentro”.
“A dispetto delle critiche rivolte al materiale erotico, un gran numero di utenti dimostra di apprezzarlo. Pensavo che potesse davvero essere uno dei pilastri a sostegno dell’industria del gaming ma è finita nel peggiore dei modi. Ora dovrò cambiare le mie priorità.”
“Sarei anche d’accordo con le restrizioni su certi tipi di contenuti per proteggere le categorie più sensibili. Tuttavia, nel modo in cui sono state implementate, danno l’idea di voler totalmente distruggere il settore.”
Senran Kagura è uno dei franchise più colpiti dalle nuove censure di Sony su PS4
Il produttore spiega poi di aver deciso di intraprendere una nuova avventura in Cygames, partecipando allo sviluppo di un nuovo RPG fantasy. I progetti non ancora ultimati come Senran Kagura 7EVEN non verranno sospesi ma Takaki ha dichiarato che subiranno un leggero ritardo a causa delle auto-censure da applicare pena frustate nelle natiche da parte di Sony California, regina della soia.
Ricordiamo che a partire dall’autunno 2018 il publisher americano ha vietato l’ingresso nella sua piattaforma ai contenuti sessuali anche in Giappone, rovinando parecchi titoli basati sul fanservice come Senran Kagura Burst: Renewal, Mary Skelter 2, Dead or Alive Xtreme 3: Scarlet e un numero spropositato di visual novel tra cui anche prodotti di Spike Chunsoft. Senza dimenticare le lucenti chiappe di Trish in Devil May Cry 5 versione PS4.
Anziché inserire filtri per i minori (come fa Nintendo) oppure chiedere semplicemente che si rispettino PEGI/ESRB/CERO, si procede con la censura preventiva. Chi se ne frega se gli sviluppatori vanno in panico e i giochi vengono impoveriti di contenuti potenzialmente interessanti. Pensate che NIS America (noto publisher puritano) ha censurato circa il 50% del titolo Criminal Girls 2 a causa di principi idioti dettati dai guerrieri sociali.
In pratica nel gioco si possono avere diversi tipi di rapporti fisici con le ragazze, anche senza il loro consenso, e ciò avrebbe rappresentato un problema per i rating. Immaginate che scandalo, ragazzi, al pari di uno stupro nella vita vera! Interagire con dei cazzo di pixel, soprattutto se siete uomini bianchi eterosessuali, è diventato quasi un crimine. Secondo questi geni le ragazze virtuali hanno gli stessi diritti di quelle reali. Probabilmente possono anche chiedere il reddito di cittadinanza. La finzione smette di essere tale, così la logica.
Reddito di cittadinanza per le ragazze virtuali di Senran Kagura! For the Players.
Takaki lo aveva detto. Prima o poi questo ritardo mentale porterà il fanservice a sparire del tutto. Si inizia con la censura dei disegni e si arriva alla richiesta dei documenti di identità per visitare i siti porno come avviene in Inghilterra. Se non ci facciamo sentire e iniziamo a punire queste decisioni ottuse con il portafogli andrà sempre peggio. Oggi se ne va Senran Kagura, domani la libertà di espressione. Anzi, quella è già sulla buona strada per il tramonto grazie a chi approva porcate come la norma europea sul copyright, tra cui *coff* PD e Forza Italia *coff*.
Come saranno i videogiochi del futuro, secondo voi? Per me avranno tutti una storia al limite del banale, politicamente ultra-corretta e senza mordente. Protagonista donna nera lesbica disabile con piercing e capelli colorati, oltre che perpetua sabbia nella figa. Il gameplay sarà costituito da una serie di quick time event e scelte multiple insignificanti tipo giochi Telltale per evitare il ragequit del giornalista incapace di turno. Mettiamoci la modalità battle royale a caso con l’editor del personaggio che non prevede la scelta di razza caucasica, qualche frecciatina a Trump e avremo i 10 di Kotaku, Polygon e affini.
E ci stiamo arrivando, ragazzi. Gli sviluppatori di Mortal Kombat e Bloodlines 2 hanno già dichiarato che d’ora in avanti seguiranno questo genere di politiche rendendo orribili i personaggi femminili e coprendoli peggio di Capitan Marvel. Inclusione e diversità al top, non c’è dubbio. Persino Wolfenstein The Young Blood sembra l’apoteosi della soia, ed è bastato un solo trailer per renderlo evidente. Vogliono davvero spingerci a smettere di videogiocare.
Paradossalmente, tra censure a destra e a sinistra, Nintendo è una delle compagnie meno bacchettone
Agli sviluppatori vorrei comunque lanciare un messaggio. C’è ancora un minimo di libertà creativa nell’industria videoludica. La stampa settoriale vi bastona ingiustamente? Rivolgetevi a streamer e youtuber. Sony vi censura? Mostratele il medio e pubblicate su Switch e Steam, dove i contenuti sessuali non sono ancora tabù. Non gettate subito la spugna come ha fatto stupidamente Takaki. Reagite e cercate sempre alternative. Il primo passo verso la sconfitta è la rassegnazione: questo non dimenticatelo mai. E ascoltate i giocatori, per carità di Zeus. Senza il loro sostegno non andrete mai da nessuna parte. Vero, Bioware, Bethesda, Bungie, DICE…?
Complimenti per l’articolo, hai descritto perfettamente la società finto perbenismo in cui viviamo, ma da un paese che vietò la vendita di alcolici sperando di combatterne l’abuso che cosa ci si può aspettare se non ipocrisia pura? Il problema è che noi Europa siamo colonia americana quindi le loro infantili scelte morali ricadono a livello socio-politico anche su di noi. Temo che si ritornerà al periodo in cui certi giochi non sarebbero mai stati esportati in occidente ma tenuti lì in Asia. Spero che il mondo PC possa essere una valida alternativa.
Grazie! La situazione potrà sembrare critica ma finché ci saranno piattaforme relativamente libere come Switch e Steam potremo continuare a goderci i videogiochi senza dover ricorrere all’import. E dove non arriveranno gli sviluppatori ci si affida ai sempreverdi modder ;)