Per celebrare la famosa rivista giapponese Weekly Shonen Jump, i ragazzi di Spike Chunsoft hanno sviluppato un picchiaduro con i personaggi dei manga più amati degli ultimi anni. Giunge così sui nostri lidi Jump Force. Gli sviluppatori erano già stati artefici del semi-sconosciuto J-Stars Victory Vs+, un precursore realizzato in occasione del 45° anniversario della rivista. Jump Force si presenta quindi sul mercato forte dell’esperienza passata, della prestigiosa licenza Jump e supportato da un motore grafico di tutto rispetto, ovvero l’ormai onnipresente Unreal Engine 4. Gli sviluppatori saranno stati in grado di sfruttare a dovere l’enorme potenziale oppure siamo davanti ad un titolo riuscito a metà? Scopriamolo insieme in questa recensione.
Jump Force – Recensione
Data di uscita: 15/02/2019
Versione recensita: Xbox One X
Disponibile su: PC, PS4, XB1
Lingua: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo, Polacco, Arabo, Tedesco, Russo, Giapponese (voci)
Prezzo di lancio: €69.99
Il titolo si presenta con un chiaro intento: fondere il nostro mondo con gli universi fantastici di 16 manga principali. Avviato il gioco vedremo Freezer seminare morte e distruzione come suo solito. Soltanto che l’attacco stavolta non avviene nei mondi di DragonBall, ma a Times Square. Naturalmente non passa molto tempo prima che si veda intervenire Goku per contrastare il suo acerrimo rivale.
Queste prime fasi pongono le basi della storia e dell’universo di Jump Force. A causa di fenomeni misteriosi, eroi e cattivi dei vari mondi dei manga appaiono nelle principali città del pianeta Terra, da Parigi a New York. Ma non solo, anche una serie di misteriosi cubi oscuri e individui non meglio specificati cominciano ad apparire in ogni dove, seminando il caos.
Invece di impersonare Goku o Naruto, al giocatore sarà richiesto di creare un proprio alter ego e combattere come nuovo eroe al loro fianco.
Dopo l’attacco di Freezer il nostro personaggio si troverà in punto di morte. Verrà però riportato alla vita e dotato di super poteri grazie all’intervento di Trunks. Dopo questa sequenza, attraverso un comodo editor, Jump Force permette di plasmare l’aspetto del nostro avatar. Le opzioni non sono tantissime, ma sono sufficienti per dare sfogo alla nostra fantasia e permettere un livello di personalizzazione soddisfacente. Ho gradito la possibilità di creare da zero un personaggio per combattere insieme ai miei beniamini. In fondo, chi non ha mai desiderato lanciare una propria Kamehameha oppure fondere in sé i poteri di diversi eroi?
Jump Force – Video recensione
Arrivati a questo punto, ci saranno elementi a sufficienza per dividere i fan degli anime in sostenitori e detrattori. Forse per andare incontro a un pubblico più ampio, gli sviluppatori di Jump Force hanno deciso di abbandonare il cel-shading a favore di uno stile più realistico.
Da un lato le ambientazioni hanno tratto beneficio da questa scelta, apparendo interessanti e ben fatte. Combattere sullo sfondo del maestoso castello bianco di Himeji in Giappone, avvolti dai fiori di ciliegio ha una certo fascino, così come ritrovare le 12 case dei cavalieri dello zodiaco a far da sfondo alla Tour Eiffel.
Purtroppo l’aspetto dei personaggi è però insoddisfacente, quasi fuori luogo rispetto al resto, quasi fossero appiccicati allo sfondo più che realmente integrati. Anche le fattezze dei modelli poligonali mi sono parse povere e incapaci di riprodurre i tratti distintivi dei vari personaggi.
Passando al gioco in sé, le prime fasi sono caratterizzate da una serie di combattimenti tutorial utili a prendere dimestichezza con sistema di controllo e dinamiche principali. Queste battaglie e i vari intermezzi pongono le basi della storia che fa da sfondo agli scontri. Entrambe le componenti si sono rivelate a conti fatti poco più che sufficienti. La storia è mal scritta e ridotta a una scusa per riunire nei modi più disparati i vari guerrieri. Il sistema di combattimento, seppur semplice e immediato, risulta invece poco profondo e appagante.
Con tanto materiale di qualità a disposizione, la storia poteva svilupparsi in una sintesi avvincente dei manga coinvolti. Si sarebbe potuto mettere a confronto le personalità degli eroi, sfruttandone analogie e differenze per creare situazioni inaspettate.
La storia di Jump Force è deludente
Purtroppo questo non accade in Jump Force. Le poche volte in cui il gioco propone qualche intermezzo riuscito, le imbarazzanti animazioni e i dialoghi mediocri rovinano l’esperienza generale. Forse a causa della difficoltà a reperire tutto il cast, tante scene non sono doppiate, oppure non tutti i personaggi vengono doppiati. Resta parecchio amaro in bocca. Inoltre le animazioni delle scenette sono molto approssimative, privano i personaggi di carisma, espressività e vitalità. Talvolta si fa fatica a credere di essere di fronte ad un titolo moderno e non vecchio di quindici anni.
Insomma, tutto il potenziale viene sfruttato in malo modo, lasciando perplessi e insoddisfatti.
Il gameplay riesce a risollevare un po’ le sorti di Jump Force. Il sistema di combattimento è semplice, divertente e veloce. L’azione a schermo scorre rapida ed è ricca di spettacolari effetti speciali, che però a volte compromettono la corretta visualizzazione del campo di battaglia, in stile Anthem.
I combattimenti saranno al massimo da 3 vs 3, in arene di medie dimensioni. Attacchi dalla lunga distanza e ravvicinati si susseguiranno senza sosta, intervallati da attacchi speciali e dalle iconiche mosse finali dei diversi guerrieri.
Con i vari ‘attacco debole’ e ‘attacco forte’ si potranno concatenare combo base automatiche; tenendoli premuti si potranno invece effettuare colpi caricati in grado di interrompere le azioni dell’avversario. Potremo eseguire prese, difenderci e chiedere il cambio ai compagni, o anche attivare il loro attacco di supporto. Non mancano nemmeno mosse speciali o finali.
Altre mosse possibili saranno le schivate, i contro-attacchi, le contro-schivate, una speciale mossa evasiva e degli inseguimenti per coprire in brevi instanti la distanza che ci separa dall’avversario.
Gli sviluppatori di Jump Force sono stati attenti, permettendo sempre al giocatore di rispondere agli attacchi, difendersi o scappare. Questo permette di mantenere un certo equilibrio negli scontri.
Jump Force ha un sistema di combattimento accessibile ma poco profondo
L’immediatezza del sistema di gioco e la curiosità nel provare i diversi eroi sapranno intrattenervi per la prima manciata di ore. Ben presto però ci si renderà conto che il set di mosse non è vasto come può apparire all’inizio. Inoltre, una volta trovato un buon tempismo per alternare combo base, attacchi caricati e speciali, il gioco non offre una gran profondità di gameplay.
Gli attacchi sono soggetti alla logica del sasso-carta-forbici, e non ci vorrà molto per capire come controbattere agli attacchi dei cattivi. Le battaglie presto diverranno quindi ripetitive e un po’ noiose, specie se consideriamo una l’IA abbastanza carente.
Tra l’altro l’incedere della storia porta anche ad un incremento repentino della difficoltà, che rovina il senso di immediatezza iniziale.
Il sistema di potenziamenti, purtroppo non molto immediato, viene un po’ in aiuto per mitigare i picchi di difficoltà, ma lato bilanciamento si poteva fare un lavoro migliore.
Un elemento di Jump Force che ci ha sicuramente convinto sono certamente le missioni secondarie. Potremo affrontare numerose quest opzionali che donano al titolo un po’ di diversità. Ci si richiederà di combattere con gruppi particolari di guerrieri, in condizioni speciali e con obiettivi aggiuntivi da raggiungere. Sono piuttosto divertenti. Completarle ci garantirà premi in denaro ed esperienza, ma anche oggetti più rari e preziosi.
Vera ancora di salvezza di Jump Force è la componente multiplayer sia online che offline. Come spesso accade quando l’IA risulta essere fin troppo prevedibile, confrontarsi con altri giocatori mischia le carte in tavola e ripristina l’interesse nel titolo. Leggere in anticipo le mosse di un giocatore umano sarà stimolante, e permette al gioco di offrire ore di divertimento.
Fortunatamente non ci sono neanche reali problemi di lag.
La componente multiplayer è la più riuscita di Jump Force
Stessa cosa non si può dire invece per la realizzazione tecnica generale. Seppur il gioco giri in 4K nativi su Xbox One X, Unreal Engine non è stato sfruttato a dovere. A parte i buoni effetti di luce, Jump Force ha poco da offrire.
Le texture sono spesso in bassa risoluzione e non è raro osservare cali di frame rate nelle situazioni di combattimento più movimentate. Più inspiegabili sono però gli scatti e i glitch grafici che colpiscono i filmati realizzati con il motore di gioco.
Un altro difetto evidente riguarda il motion blur: decisamente eccessivo quando ci si muove nell’hub di gioco centrale, a volte risulta troppo marcato anche durante le fasi di combattimento, soprattutto sugli sfondi più popolati, rendendo l’immagine a schermo troppo confusa.
Ci sono anche lunghi e frequentissimi tempi di caricamento. Anche solo ricominciare una battaglia in atto significa attendere più di un minuto. Entrare e uscire dalle battaglie implica una perdita di tempo ancora più lunga, anche di 4-5 minuti. Questo spezza il ritmo di gioco, già non molto incalzante, e rappresenta uno dei difetti più grandi del titolo. Gli sviluppatori hanno già confermato di essere all’opera per arginare il problema, ma ad oggi la situazione non è ancora migliorata.
Accettabile
A conti fatti Jump Force è un’occasione persa. La realizzazione tecnica è minata da lunghi e frequenti caricamenti, il discutibile stile grafico potrebbe non soddisfare gli amanti dei manga originali e la storia si dimostra essere povera di contenuto e non rende giustizia alla caratura dei personaggi coinvolti. Fortunatamente il gameplay riesce ad essere veloce e semplice, garantendo una fruizione del gioco immediata a chiunque, ma estromettendo allo stesso tempo chi è alla ricerca di un sistema di combattimento profondo e bilanciato. Preso a piccole dosi, il titolo è in grado di regalare qualche soddisfazione e sa intrattenere nella sua componente multiplayer. Purtroppo, considerate le alte aspettative alla vigilia dell’uscita, come regalo per i 50 anni di storia di Jump il titolo si rivela davvero deludente. Speriamo in qualcosa di meglio per il 55° anniversario.
Preview | Product | Price | |
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Pregi | Difetti |
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