Ah, quant’è bello il mondo di internet. Milioni di post e commenti al giorno circolano su forum e social network, tutti con l’intento di ricordarci il forte disagio umano. Twitter, in particolare, è ultimamente una miniera d’oro in tal senso. I social justice warrior sono ormai diventati ufficialmente NPC della vita reale, cercate il meme su Google.
Sta di fatto che ormai twittare qualcosa di non politicamente corretto equivale a beccarsi insulti e minacce. Lo sanno bene GOG e CD Projekt RED, già per due volte nell’occhio del ciclone rosa tatuato a causa di post ritenuti offensivi. Se ricordate uno mostrava la GIF del protagonista di Postal 2 che pisciava sulla tomba del giornalismo videoludico post-gamergate, mentre l’altro riportava il meme “did you just assume their gender?!” considerato transfobico. Già.
Ovviamente non c’è due senza tre. Qualche giorno fa CD Projekt Red ha twittato attraverso GOG una battuta contro i DRM usando l’hashtag di tendenza #WontBeErased. Questo hashtag era stato precedentemente utilizzato per promuovere la lotta dei transessuali con l’amministrazione Trump, l’uomo arancione. Il tweet, che abbiamo tradotto in italiano, recitava: “I giochi classici per PC #NonSarannoCancellati con noi di guardia. Ecco, che ne dite del nostro modo di usare gli hashtag?”. Com’era prevedibile, gli NPC sono andati su tutte le furie. Le femministe e i loro cagnolini hanno strillato su ResetEra e Twitter chiedendo il licenziamento dell’autore del tweet accusando CD Projekt Red di discriminazione e incitamento all’odio. Tutto questo per un semplice hashtag.
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Ma non è finita qui. I simpaticoni di ResetEra hanno ancora una volta dimostrato tutta la loro follia divulgando le informazioni personali dell’impiegato in questione. In tal modo non solo l’hanno esposto ad attacchi furiosi sul profilo privato ma anche a potenziali rischi nella vita reale. Sembra che i suoi familiari abbiano ricevuto telefonate minatorie in seguito al doxing sul forum. Persino Rock Paper Shotgun si è unito al linciaggio e ha nuovamente diffuso i dati del malcapitato in un articolo vergognoso. Chissene frega se poi per assurdo dovesse accadere qualcosa di grave a lui o famiglia. Si è permesso di usare un hashtag a sproposito. Merita la morte.
Quando invece i loro beniamini NPC tipo Jessica Price o Chuck Wendig insultano pesantemente fan e consumatori, guarda caso non si sente volare una mosca. Anzi, lì si tratta di libertà di parola. Perché gli altri non hanno il diritto di sentirsi offesi quando gli si dà ingiustamente del cretino razzista, sessista e via dicendo. Vietato scherzare, però, altrimenti meritate di essere licenziati. E se non la pensate come gli NPC siete dei criminali sui social, lo dimostrano i recenti ban su Twitter, Facebook e Youtube di personaggi ritenuti scomodi come Alex Jones. Questi tizi promulgano democrazia e progressismo ma si comportano esattamente da nazisti, né più né meno.
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CD Projekt Red, probabilmente per evitare ulteriori problemi, ha rimosso il tweet e si è scusata. “Ieri abbiamo postato un tweet con hashtag contenente una battuta. Il tweet non aveva alcuno scopo offensivo né era inteso come commento sulla situazione sociopolitica. GOG dovrebbe concentrarsi sui videogiochi. Ne siamo consapevoli e cercheremo di esserlo sempre.” Dichiarazione che non ha sortito l’effetto desiderato. Anche perché scusarsi con gli NPC non funziona mai, mai. L’unica soluzione è il seppuku in pubblico. Vogliono umiliazione, malessere, sangue. Ecco di cosa si nutrono per riempire il triste vuoto delle loro vite.
A GOG e CD Projekt Red suggeriamo soltanto di non invischiarsi più in simili casini. Questa gentaglia non ha alcun potere sul vostro mercato, non acquista videogiochi ma passa la settimana a offendersi e lamentarsi su internet per qualsiasi motivazione insignificante. Sono come degli scoiattoli. Sempre alla ricerca frenetica di qualcosa. Sniffano una controversia e ci si fiondano scrivendo indignati e offesi come se gli avessero cagato sull’uscio. Casi umani, insomma. Niente per cui valga la pena di scrivere delle scuse, caro team di GOG.
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Ci teniamo comunque a dirvi che, nonostante il tono semi-serio, mentre scriviamo quest’articolo stiamo ridendo di gusto. Onestamente non riusciamo più ad incazzarci di fronte ad eventi simili. È commedia, davvero, una roba così ridicola da apparire addirittura fittizia. Cioè, voi dovete immaginare queste ciccione hipster che sbattono i pugni sulla scrivania nere di rabbia di fronte a un post su internet. Ommioddio, CD Projekt Red ha postato un hashtag transfobico! Patriarcato, sessismo, discriminazione, uomo arancione cattivo, pasta e fagioli! Sul serio, ragazzi, prenderli per il culo è forse l’unico rimedio che abbiamo per sperare di liberarcene. Tanto ormai sono diventati talmente caricaturali da essere comici anche solo aprendo bocca. Quando si dice che la realtà supera il meme.