Project Nimbus: Code Mirai si svolge sulla Terra nel 22° secolo, in un futuro post apocalittico dilaniato dalla Terza Guerra Mondiale. Il conflitto, aspro e lungo, ha spazzato via gran parte degli Stati e fatto cadere interi governi sotto i colpi delle armi nucleari.
La popolazione superstite è costretta ad aderire ad una delle due fazioni politiche esistenti (CFN e UCN), che si contendono il dominio del pianeta per imporre le proprie ideologie geopolitiche. Il conflitto si consuma a bordo di robot iper tecnologici pilotati da esseri umani specializzati.
Non mancano scontri anche fra i diversi ceti sociali, con una parte di popolazione costretta a vivere di stenti e un’altra parte decisamente agiata che vive presso città volanti.
Project Nimbus: Code Mirai
Data di uscita: 14/05/2018
Versione recensita: PC
Disponibile su: PC, PS4
Lingua: Inglese
Prezzo di lancio: 19,99€
Quella appena descritta sembra la base di un thriller di fantascienza politico con un ottimo potenziale. Purtroppo Project Nimbus manca di una struttura solida e sia la trama che la sceneggiatura non riescono ad essere avvincenti né particolarmente chiare.
La maggior parte della storia è raccontata attraverso dei registri vocali all’inizio di ogni missione, o da lunghe chiacchierate in-game tra i personaggi. Queste risultano stranamente difficili da sentire anche dopo aver regolato le impostazioni del volume, il mixaggio sonoro non è un granché.
Trama e sceneggiatura potevano essere sicuramente accompagnate meglio, manca qualsiasi tipo di cut-scene. Anche per questo motivo, alla fine si creano molti dubbi inutili, e una generale confusione che durerà per tutta la storia.
Figuratevi che è stato necessario arrivare fino alla fine dei diciassette livelli della Campagna per riuscire a capire a quale fazione politica appartenessero i personaggi giocabili. Di frequente avremo infatti il controllo di un individuo diverso, con un mech diverso.
Il massimo del caos avviene quando in una stessa missione vi troverete a giocare una prima parte con una fazione e la seconda parte con l’altra, senza capire più quale sia il reale obiettivo.
Project Nimbus: Code Mirai – Video Recensione
Project Nimbus si gioca in terza persona. Tutti i Mech sono in grado di volare a velocità incredibili. Potremo muoverci in qualsiasi direzione, ma spostarsi in alto o in basso (triangolo e X) non è molto agevole. Le cose si fanno più complesse nei momenti concitati, in cui oltre al volo e alla telecamera dovremo lavorare con R1, L2 e R2 (comandi di volo e di tiro) trovandoci ad usare 4-5 tasti contemporaneamente. La sensazione è che i controlli siano un po’ troppo macchinosi e in maniera gratuita.
I mech sono ben differenziati e godono di una buona varietà nell’armamentario. Nel complesso è proprio questa varietà a rendere sufficientemente gradevoli le quasi 5 ore di gioco necessarie per arrivare ai titoli di coda.
Potremo maneggiare mitragliatrici di grandi dimensioni, lanciare missili teleguidati o finire i nostri nemici con una lucente spada di energia. Se volessimo invece difenderci sarà possibile attivare uno scudo che ci permetterà di assorbire la caterva di colpi che inevitabilmente riceveremo nel corso delle missioni.
Sul lato tattico, nonostante i consigli forniti dal team di sviluppo durante i caricamenti, c’è pochissima varietà. Saranno sufficienti pochi minuti per imparare a gestire sia i combattimenti che la telecamera e purtroppo anche per sfruttare le incertezze dell’intelligenza artificiale, che affliggono sia i nemici standard che i boss di fine livello.
La struttura delle missioni di gioco è piuttosto semplice, fino a scadere nel noioso. Tutti gli scontri avvengono in campo aperto, sopra i cieli del pianeta Terra. Non avremo molti obiettivi: dovremo solo eliminare il nemico, proteggere convogli, far esplodere oggetti speciali e poco altro ancora.
Fare sempre le stesse cose per cinque ore filate, con controlli imperfetti e una storia superficiale potrebbe non essere l’attività più divertente del vostro weekend.
Lo stile visivo di Project Nimbus è semplice ma tutto sommato piacevole
Project Nimbus offre anche una modalità Survival, ed è piuttosto gratificante. Si struttura come una classica orda, con una sfilza di nemici che cercano di abbatterci e in cui l’unico scopo è quello di sopravvivere il più a lungo possibile.
Sorprendentemente, vi divertirete di più qui che non nella campagna principale, potendovi concentrare solo sul vostro mech e sul suo arsenale.
Graficamente Project Nimbus riesce ad essere piuttosto piacevole, c’è un’ottima fluidità durante le battaglie e un level design adeguato.
Molto apprezzata è la gestione dell’HUD, di facile consultazione e pieno di informazioni utili durante gli scontri.
La gestione delle telecamere è risultata leggermente imprecisa, ma si riesce a prendere la mano dopo poco tempo, in assoluto non è un problema che inficia troppo la fruibilità del gioco.
Comparto sonoro invece molto sottotono, a parte il mixing del parlato gestito male, anche gli effetti sonori durante i combattimenti non sono molto convincenti.
Accettabile
In definitiva Project Nimbus si è dimostrato un titolo con tantissimo potenziale, ma sfruttato male. La storia è confusionaria e difficile da seguire, la mancanza di cut scene rende la narrazione insoddisfacente, non c’è una sufficiente immedesimazione da parte del giocatore.
Un sistema di controlli purtroppo molto impreciso e la scarsa varietà delle missioni hanno fatto il resto.
Se vi manca da morire Zone of the Enders potrebbe valere la pena di recuperare questo Project Nimbus. Tenete presente però che non è neanche lontanamente paragonabile in termini qualitativi. Il nostro consiglio, se siete amanti di questo genere, è di aspettare comunque di trovare il prodotto in saldo. In quel caso l’acquisto potrebbe essere più sensato.