Sea of Thieves ha deliziato oltre due milioni di giocatori nelle sue fasi beta su PC e Xbox One. Ovviamente anche noi abbiamo navigato in lungo e in largo, tra una vomitata in faccia ai nostri compagni e un maiale che nessuno di noi è riuscito a catturare. Luporcu™.
Il gioco uscirà tra appena 5 giorni, e sarà gratuito per tutti gli abbonati a Xbox Game Pass. Sembra che le basi siano molto solide, ma ci sono ancora alcuni dubbi sull’endgame, e alcune mancanze su cui sarà necessario concentrarsi al più presto. E’ proprio su queste ultime che vogliamo concentrarci in questo articolo.
Andiamo a scoprire cosa manca a Sea of Thieves, gli elementi che a nostro parere dovrebbero venire aggiunti o corretti al più presto.
1. La pesca
In un gioco di navi, pirati, marinai, bucanieri, commerci, scambi e denaro non esiste la possibilità di pescare. Questo è insensato.
Sea of Thieves è un gioco dall’atmosfera estremamente “chill”, ovvero dove si tende a rilassarsi e a fare cavolate con i compagni, senza badare necessariamente alle missioni. Si può suonare, ci si può – come dicevamo – vomitare addosso, ci sono tanti emote e tante possibilità di ridere nella più totale deficienza. In un contesto del genere bisogna per forza dare la possibilità di pescare, non c’è dubbio.
La stessa fauna marina è estremamente povera, non c’è varietà in termini di pesci, ci sono solo squali e quel cavolo di kraken. In un gioco dove possiamo andare in immersione e dove esplorare è la chiave di tutto, bisogna rendere l’esperienza coinvolgente e mai noiosa.
Rare deve introdurre al più presto la possibilità di pescare e di vedere fisicamente i pesci mentre siamo sott’acqua, o magari una bella scia di delfini durante le nostre navigazioni.
2. Hub neutrale
Sea of Thieves è un gioco a metà tra il cooperativo e il competitivo. Resta però prima di tutto un’esperienza online, dove il sistema di progressione si basa solo su elementi cosmetici. Bisogna dare ai giocatori la possibilità di sfoggiare loot e ricchezze con gli sconosciuti: serve un hub, una città, un rifugio dove si possa far ritorno e dove incontrare gli altri giocatori in maniera più “social”. Forse non avrebbe senso impedire il PvP, ma credo che una sorta di zona franca sarebbe l’ideale, magari un luogo tutelato dalla legge o da una qualche associazione in stile Pirates of the Caribbean. Serve un pretesto per farsi vedere dagli altri e per poter ammirare gli equipaggiamenti degli altri pirati.
3. Variabili naturali nella navigazione
Per quanto la navigazione possa essere divertente, è innegabile che dopo un po’ ci si accorga dei tempi morti. Questi vanno smorzati, e credo che ci siano più soluzioni possibili.
In primis sarebbe il caso di implementare gli elementi naturali, quali le tempeste, gli tsunami e i vortici d’acqua. Cose con cui bisognerà scontrarsi, capaci di mettere in difficoltà le navi, di interrompere un arrembaggio, di farci rischiare il nostro intero bottino. Uno tsunami potrebbe farci affondare se il timoniere non manterrà la rotta ideale, le tempeste potrebbero danneggiare le vele e costringerci a riparazioni al volo, mentre i nostri movimenti risultano rallentati o più imprecisi proprio come durante le sbronze.
A parte la natura possiamo anche fare affidamento alla mitologia e al fantastico.
4. Endgame soprannaturale e mitologia
La mitologia è piena di storie che parlano dei sette mari, e Sea of Thieves dovrebbe sfruttarne il più possibile ai fini dell’endgame. Abbiamo già gli scheletrini, i teschi che indicano i raid e il kraken.
Perché non aggiungere altri elementi? Possiamo pensare alle sirene, a Poseidone, a Scilla e Cariddi, a una nave fantasma, al Leviatano, ad Atlantide e chi più ne ha più ne metta.
Si potrebbero intendere come avversari da uccidere in endgame per le più alte ricompense, delle missioni più o meno estreme che ci porteranno nelle aree più remote delle mappe.
Questo presuppone che le ricompense in termini di equipaggiamento non possano essere solo cosmetiche, ma che si ottengano loot effettivamente più forti, progredendo.
5. Loot diretti
Parlando di loot, penso che un sistema di ricompense solo attraverso casse del tesoro da scambiare non sia esattamente il massimo. Uccidendo i non morti più potenti potremmo ad esempio ricevere la loro arma, o parte del loro equipaggiamento. Gestire la cosa in forma di loot più ordinari insomma, con drop diretti.
Fondamentalmente si dovrebbe dare un senso di progressione che vada a coniugare il cosmetico con il loot necessario ad affrontare l’endgame.
6. Companion scimmietta e pappagallo
Dio, sono un pirata, voglio la scimmietta che se ne va in giro a rompere le palle ai miei compagni o che litighi con le altre scimmie. E un pappagallo. Voglio il pappagallo sulla spalla. Per la scienza.
7. Minigiochi da pirati
Sarebbe ottimo aggiungere attività extra con cui guadagnare denaro o su cui poter scommettere alcuni dei propri oggetti. Si potrebbero creare moltissimi minigame da svolgere sulla nave o a terra. I primi che mi vengono in mente sono il poker, una gara a chi beve di più senza vomitare, il classico giochino col coltello e il palmo dell’altra mano sul tavolo, magari anche le freccette, sicuramente le gare di sputi! Si potrebbero fare tantissime cose, e sarebbe bello poter scommettere contro i nostri amici mettendo in palio i nostri loot.
Sea of Thieves arriverà a breve, e con ogni probabilità avrà un buon successo di vendite. E’ il gioco su cui Microsoft punta di più per questo 2018, immaginiamo che verrà supportato a lungo. Rare deve stare attenta ad ascoltare i feedback e le richieste dei fan, lavorando per risolvere i problemi e andando incontro ai propri utenti.
Nel 2018 non abbiamo bisogno di un’altra Bungie. Ci servono aziende che parlino chiaramente attraverso i forum, che non si abbandonino a pratiche infami, che abbiano rispetto per i propri consumatori.
Auguriamoci che Rare possa essere all’altezza.