Dopo aver giocato e terminato Resident Evil 7 su PS4, non vi nascondo che ero alla ricerca di un nuovo survival horror da poter iniziare. L’occasione mi si è parata davanti con l’uscita a sorpresa di Outlast su Nintendo Switch. Occasione ghiotta per uno che ama il genere e che aveva “snobbato” il titolo dei ragazzi di Red Barrels ai tempi dell’uscita su PC Windows nel “lontano” 2013.
Outlast
Il tempo quindi di collegare le cuffie alla mia fedele Switch e mettermi comodo sul divano ed eccomi catapultato nei panni di Miles Upshur, giornalista freelance che, dopo aver ricevuto una mail anonima, decide di indagare sui fatti che accadono all’interno dell’ospedale psichiatrico Mount Massive Asylum. Troveremo di tutto, esperimenti disumani, sangue e corpi dilaniati e una serie di personaggi di contorno ed antagonisti ben caratterizzati e veramente inquietanti.
In termini di trama e sceneggiatura non vi troverete davanti nulla di nuovo. Il connubio ospedale psichiatrico e terrore è un tema più volte visto sia nei videogiochi sia al cinema, ma il tutto rimane comunque godibile, credibile e non vi annoierà.
Una volta dentro la struttura, capirete subito del degrado e dell’ambientazione “malata” che vi farà compagnia per tutto il gioco.
L’ospedale psichiatrico è ancora popolato da ciò che resta dei pazienti. E’ chiaro che sia successo qualcosa di particolare, moltissimi sono sfigurati, starà a noi cercare di capire cosa sia andato storto nelle circa 6 ore necessarie a completare l’avventura.
Outlast punta molto sull’atmosfera
Vi ritroverete completamente a mani nude, non potrete fare affidamento su cannoni, fucili a ripetizione e amenità del genere. Nel corso del gioco incontrerete chi vorrà farvi la pelle, soggetti estremamente violenti, magari molto più forti di un essere umano normale, magari “creature” frutto di chissà quale esperimento.
Tutto ciò che potrete fare per salvarvi la vita sarà nascondervi o darvela a gambe levate.
Con voi ci sarà soltanto una utilissima videocamera a raggi infrarossi, che naturalmente necessita però di batterie per funzionare. Potremo reperirle durante l’esplorazione, ma sarà opportuno utilizzare il dispositivo con parsimonia se non si vuole affrontare al buio alcune sezioni del gioco.
Tecnicamente ci troviamo davanti ad un semplice porting del gioco, che come detto in precedenza è stato annunciato e rilasciato a sorpresa e senza particolari annunci. La scelta è ovvia, e va ricercata nella volontà di permettere anche ai fan Nintendo di godersi il prossimo Outlast 2, che vedrà la luce questa primavera.
Graficamente il titolo si adatta molto bene alla ridotta potenza di calcolo di Switch. Grazie alla semplicità dei modelli poligonali e delle ambientazioni tutto gira liscio, senza cali di frame e con una buona stabilità.
La videocamera sarà i vostri occhi quando sarete al buio
Nota dolente sono a mio avviso i comandi, con una certa distinzione tra joycon e Pro Controller.
Durante le sessioni di gioco svolte con la console in portatilità i joycon mi hanno creato qualche difficoltà. Per essere più chiari, il problema è un qualche tipo di latenza nella risposta. Utilizzando il Pro Controller il difetto diventa quasi impercettibile, ma rimane sempre quel leggero ritardo tra tasto premuto e azione compiuta.
Piccolo consiglio: se intendete affrontare il gioco utilizzando i joycon sarà meglio anticipare di una frazione di secondo l’azione da compiere per evitare di fare una brutta fine.
Punto senza dubbio a favore di questa produzione va al comparto audio. Scricchiolii del pavimento e cigolii di porte, il ticchettio ritmico della pioggia e il respiro affannoso del protagonista vi faranno compagnia per tutto il gioco e creeranno quel mix di tensione e paura che potete ritrovare in una pellicola horror.
I modelli sono tendenzialmente buoni, ma non straordinari
La scelta di proporre un survival horror “puro” anche su Switch è senza dubbio da premiare. Questo è un gioco vecchio stampo, lontano dai titoli spara e fuggi che ci sono stati propinati negli anni.
Outlast è un concentrato di tensione che vi costringerà a nascondervi da un male sempre presente, sarete braccati, continuamente in allerta. Nel frattempo raccoglierete documenti che via via faranno luce sulla storia e sui terribili esperimenti del Mount Massive Asylum.
Ciligiena sulla torta è il comparto sonoro, degno dei migliori film horror della storia del cinema.
Non ho gradito molto la calibrazione dei comandi di questa versione per Switch, spero venga ottimizzata con una patch correttiva.
Se avete solo Switch e amate il genere horror è senza dubbio un gioco da avere. Diversamente, le versioni per le altre piattaforme restano nettamente superiori e preferibili. Mobilità a parte.