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[Recensione] Hitman – Episodio 4: Bangkok – Pillole di Asia

Altro episodio di Hitman, altra location da visitare.
Questa volta il nostro tour da assassini ci porta in Asia, più nello specifico a Bangkok, capitale del Regno di Thailandia, per una missione apparentemente insignificante ai fini del grande schema che vede coinvolto l’Agente 47 in qualità di primo tassello del domino.
Gli obiettivi sono Jordan Cross, leader di una rock band chiamata The Class e figlio di uno dei businessman più potenti del pianeta, e il suo losco avvocato senza scrupoli Ken Morgan.
Allo scopo di eliminare i due, 47 dovrà recarsi in un resort di lusso situato ai limiti della capitale thailandese fingendosi inizialmente un facoltoso turista, tenendo bene a mente di trovarsi in una struttura sorvegliata con perizia da centinaia di occhi, dove un solo passo falso può compromettere l’intera missione.

Hitman – Episodio 4: Bangkok

Uscita 16 Agosto 2016
Lingua Italiano
Piattaforme PC, PS4, One
Versione recensita PC
Prezzo al lancio 9,99€

Come al solito l’introduzione è molto concisa: il gioco non si perde in fronzoli fiondandoci subito all’entrata dell’albergo e ci presenta dopo poco alcune interessanti opportunità d’infiltrazione di diversa entità ma tutte più o meno attraenti.
Bisogna ammettere che alcuni aspetti del modus operandi dell’agente progettati da IO Interactive iniziano a venire un tantino in noia poiché invariati rispetto ai capitoli precedenti (avvelenare il cibo, ad esempio, diventa troppo spesso obbligatorio), però tutto sommato le opzioni fornite dagli NPC si rivelano sufficientemente variegate anche in quest’ultimo episodio.
Noi abbiamo optato per un approccio meno stealth del previsto creando comunque parecchio scompiglio e siamo riusciti a completare l’obiettivo in circa 1 ora senza particolari problemi; anche se ciò non toglie efficacia alla scelta furtiva, viste le decine di espedienti da cogliere avvalendosi di trappole e camuffamenti, Bangkok ci è sembrato molto più breve e facile degli altri episodi.

Alla mappa possiamo rimproverare una spiccata anonimità, se escludiamo lo splendido panorama che si osserva da certi punti del resort, dovuta al piazzamento isolato rispetto alla vera e propria Bangkok, tuttavia il level design non manca certo di fornire ottimi spunti e, grazie all’abbondanza di locazioni strategiche come punti di vantaggio, coperture o nascondigli ben piazzati, garantisce una discreta libertà d’azione al giocatore.

D’altra parte questo Hitman si incentra esclusivamente sull’aspetto sandbox, il quale si basa a sua volta sui vecchi titoli di Eidos e dunque funziona piuttosto bene, a testimonianza della notevole attenzione riposta da IO nella formulazione di un sistema fedele alla serie.
Sul versante della trama, invece, non giungono novità degne di nota ed è lecito -a pochi passi dalla fine- iniziare a porsi delle domande sull’effettiva consistenza narrativa del titolo, a nostro parere davvero impalpabile.
Non bastano brevi cutscene dosate col contagocce a costruire una storia che susciti il minimo interesse nell’utenza e il filmato finale di Bangkok non lascia presagire nulla di buono in tal senso anche se mancano ancora due episodi al termine del filone, motivo per cui continuiamo a sperare nel miracolo.

Tecnicamente siamo al livello di Paris, con un ambiente vasto ma chiuso e con il framerate ancora ballerino a causa di un’ottimizzazione non priva di sbavature.
Con la GTX 970 si viaggia sui 40-60 in modo singhiozzante per buona parte dell’esperienza al fronte di un dettaglio soltanto buono, che quindi non giustifica le performance ottenute.
Ci auguriamo di vedere dei miglioramenti sostanziali nei prossimi episodi, di certo affascinanti almeno sulla carta (USA e Giappone), alla cui realizzazione è necessario che IO dedichi il massimo impegno.

In sintesi
Hitman – Episodio 4: Bangkok si piazza, in quanto a qualità complessiva, un po’ sotto la media dei predecessori, complici una mappa funzionante ma concettualmente mediocre, difficoltà e longevità ridotte, nonché un prosieguo narrativo ancora inadeguato.
Non si tratta di un brutto episodio, sia chiaro, anzi il sistema di gioco si conferma godibilissimo persino per i fan di lunga data e la missione in sé riesce a gratificare, ma sinceramente ci aspettavamo di meglio.
Adesso non ci resta che aspettare con ansia l’approdo negli Stati Uniti.
Valutazione scala 1/10

6.9
+ Gameplay sempre solido
– Buon level design
– Opzioni di approccio per tutti i gusti
– Breve e facilotto
– Molto poca Bangkok
– Punto interrogativo sulla trama
– Necessita di ulteriore ottimizzazione

*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*

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