Data di Uscita 31 Maggio 2016 | Lingua Italiano |
Piattaforme PC, PS4, One | Versione recensita PC |
Marocco, Marrakesh. La cosmopolita città nordafricana verge sull’orlo di un colpo di stato scaturito dalle azioni di due personaggi piuttosto influenti nel panorama locale, ovvero l’ex banchiere svedese Claus Hugo Strandberg e il generale Reza Zaydan.
L’ex CEO di una tra le banche marocchine più in vista, dopo aver sottratto illegalmente milioni di dollari dai risparmi dei cittadini, è adesso sotto la custodia dell’ambasciata svedese a Marrakesh, mentre una folla inferocita ed incline al linciaggio protesta affinché il manager truffaldino venga punito a dovere; al contempo il pericoloso Zaydan architetta un piano per rovesciare l’attuale governo ritenuto privo di polso ed instaurare una dittatura militare sfruttando il diffuso malcontento.
Ad intervenire per sedare la convulsa situazione sarà come sempre l’infaticabile Agente 47, incaricato dell’eliminazione dei due uomini appena menzionati che si sospetta essere pedine di elementi ben più altolocati.
Hitman – Episodio 3: Marrakesh
Giunti a Marrakesh in seguito alla breve cutscene iniziale e al briefing, ci accorgiamo subito che il feeling di autenticità è davvero alto e il livello di accuratezza nella realizzazione scenica raggiunto da IO Interactive supera addirittura quello mostrato in Sapienza.
La mappa risponde perfettamente alle caratteristiche della controparte reale presentando al giocatore un ambiente oltremodo orientaleggiante, infarcito di viuzze e bancarelle tipiche dei paesi nordafricani, sovraffollato di NPC abbastanza credibili (accenti americanissimi a parte) e pervaso dai suoni tipici del mondo arabo, affascinanti come pochi altri.
L’estensione totale supera quella dello scenario precedente, anche se la navigazione verso gli obiettivi -una scuola e una banca- ci è sembrata un tantino troppo lineare a causa dello scarsissimo numero di vie d’accesso disponibili.
Ciò viene in parte mitigato dall’onnipresenza di soldati e forze di polizia in pattuglia e a guardia dei punti d’interesse nonché di innumerevoli passanti pronti a mandare all’aria le nostre azioni furtive qualora ci attardassimo pur leggermente a compierle.
Inoltre, l’incredibile numero di armi, trappole e utensili vari disseminati per le vie di Marrakesh permette di facilitarsi ulteriormente l’esplorazione accedendo a luoghi nascosti piazzati a regola d’arte nelle vicinanze degli obiettivi, essenziali nel caso si debba nascondere il proprio equipaggiamento in vista di una perquisizione o se serva occultare un cadavere.
Anche qui tutte le opportunità risultano coerenti, diversificate e ben calcolate dagli sviluppatori i quali continuano a sbizzarrirsi per offrire ogni volta decine di piani d’assassinio fantasiosi ma comunque plausibili affinché si abbracci un’ampia varietà di stili di gioco, secondo noi un’eccellente scelta di game design.
La durata complessiva della missione si attesta sulle canoniche due ore, soprattutto se si decide di esplorare la mappa in lungo e in largo alla ricerca dell’occasione migliore per infiltrarsi; abbiamo tuttavia notato che questo episodio è leggermente meno impegnativo degli altri due, forse perché a differenza dei predecessori eccede in linearità o per il motivo che mette a disposizione di 47 un arsenale di ragguardevole efficacia tra cui fioccano fucili automatici e cariche esplosive in gran quantità.
Si potrà ad ogni modo decidere di puntare sull’approccio stealth senza uccisioni che noi consigliamo vivamente, e vi assicuriamo che in tal caso l’esperienza di gioco sarà davvero hardcore persino per i fan di lunga data della serie.
Parlando di tecnica, infine, registriamo un leggero passo indietro rispetto alla convincente ottimizzazione di Sapienza, giacché in Marrakesh il framerate viaggia instabilmente tra i 40 e i 60FPS.
Ragione dei cali è senza dubbio la massiccia presenza di NPC lungo le strade cittadine, elemento a nostro parere abbastanza superfluo se si considera che in certe zone i passanti riempiono letteralmente ogni piccolo fazzoletto di terreno vuoto ostruendoci il passaggio.
Si poteva fare di meglio in ambito tecnico, dunque, e dai prossimi episodi ci aspettiamo un framerate più stabile.
Nulla da dire sul colpo d’occhio regalato dall’ambientazione, come abbiamo già detto fedele all’originale e ricchissima di gradevoli dettagli.
Conclusioni Hitman – Episodio 3: Marrakesh continua il trend positivo iniziato da IO Interactive con l’ottimo Sapienza e rimpolpa il pacchetto dedicato all’Agente 47 aggiungendo una missione più che soddisfacente insieme all’elusive target esclusivo dalla cadenza ormai settimanale. Nonostante questo episodio ecceda in linearità dal momento che le vie d’accesso agli obiettivi appaiono per certi versi obbligate dalla fisionomia della mappa, la difficoltà si sia un po’ abbassata e il framerate non rimanga inchiodato ai 60 fps fissi, l’esperienza complessiva si rivela indubbiamente gratificante. Rinnoviamo quindi l’invito a dare una chance al titolo recuperando anche i primi due capitoli in quanto egregie dimostrazioni di competenza e rispetto per il brand da parte degli sviluppatori. |
Valutazione scala 1/10 8.0 |
+ Ambientazione fedele e affascinante + Decine di modi per assassinare i bersagli + Mappa piena di oggetti da raccogliere o con cui interagire |
– Framerate ballerino – Tendenzialmente facile e un po’ troppo lineare |
*Recensione basata su una copia promo fornita dal publisher*