Il mercato indipendente, si sa, è in continua crescita da ormai qualche anno e i principali store digitali traboccano di lavori realizzati da piccoli studi di sviluppo in cerca di fortuna, spesso costretti ad autofinanziarsi o ricorrere al crowd funding.
Creare e soprattutto pubblicizzare adeguatamente un videogioco usufruendo di un budget limitato può rivelarsi un ostacolo insormontabile per un team che non supera i dieci componenti, dal momento che l’enorme mole di titoli indie rilasciati giornalmente gioca, quasi per paradosso, proprio contro di loro.
Inoltre l’utenza stessa, persino quando smaliziata, fatica a districarsi tra la suddetta massa di release e finisce dunque per mancare alcuni gioiellini imprescindibili in favore dei soliti tripla A pompati dal marketing che dominano oggi le classifiche di vendita.
La rubrica “L’occhio sugli indie” nasce tanto per cercare di aiutare gli sviluppatori emergenti in cerca di luce mediatica quanto per scremare i giochi davvero meritevoli da quelli trascurabili, il tutto su base mensile e sotto forma di brevi analisi esplicative.
Ecco il meglio del mese di Aprile 2016, seppur in un colossale ritardo per il quale ci scusiamo con il nostro pubblico.
Stories: The Path of Destinies
La particolarità di questo coloratissimo action con elementi RPG ideato da Spearhead Games è il modo in cui la storia si lega intrinsecamente al gameplay, con una miriade di situazioni dipendenti dalle azioni del giocatore che portano ad altrettanti finali.
Stories vanta una trama dalle mille sfaccettature estremamente ispirata con la partecipazione di un cast esaltante sia dal punto di vista della caratterizzazione psicologica che estetica, forte di un comparto grafico meraviglioso da cui scaturiscono ambientazioni al limite del fiabesco.
Gli unici nei sono il sistema di combattimento troppo semplificato e un’eccessiva linearità, attenuati in ogni caso dall’eccellente comparto narrativo, i quali tuttavia non ci impediscono di consigliarvi l’acquisto del titolo, soprattutto se scontato.
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Rogue Stormers
Il titolo in questione è uno shooter platform roguelite dal ritmo alquanto sostenuto.
Nei panni di un gruppo di soldati dovremo affrontare schiere di nemici agguerriti salvando la nostra città e i cittadini tenuti prigionieri da un cattivissimo conquistatore al comando di schiere di mutanti e robot.
L’ottima combinazione di elementi roguelike con un veloce platform shooting rende il gameplay fluido, frenetico ed estremamente divertente.
Avversari comuni e boss condividono un design e una diversificazione più che soddisfacente, anche grazie al comparto grafico di tutto rispetto che, per certi versi, ricorda quello di Trine.
Insomma, un titolo da provare, specie se in cooperativa locale e online con gli amici per ore di carneficine all’insegna dello spasso.
Wailing Heights
Da Outrider Games arriva un puzzle adventure musicale dallo stile ricercatissimo, simile ad un fumetto interattivo.
Saremo in grado di entrare nella mente dei personaggi per risolvere determinati enigmi e comporre dei piccoli brani dedicati a loro, il tutto in un mondo reso artisticamente splendido dal sapiente uso di colori, profondità, nonché dal grande numero di dettagli presenti negli scenari.
La soundtrack pop/soul davvero ben riuscita e i doppiaggi di ottima fattura garantiscono un’immersione completa nello strano mondo di Wailing Heights, gioco sicuramente da provare giacché venduto alla modica cifra di 9,99€ su Steam.
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Kill to Collect
Sulla scia dell’ultraviolenza di Hotline Miami, ecco spuntare un action a tema cyberpunk incentrato sui combattimenti.
L’obiettivo del gioco, in sostanza, è quello di uccidere tutti i nemici nelle varie stanze per proseguire nell’avventura, peraltro affrontabile in coop con team da 1 a 3 amici.
Le tre modalità e la generazione procedurale dei livelli garantiscono una discreta varietà, inoltre il combat system intelligente ed elegante permette approcci ragionati che saranno sicuramente apprezzati dagli utenti più hardcore.
Impreziosito da uno stile grafico gradevolissimo e una soundtrack adrenalinica, Kill to Collect rientra senza dubbio tra gli indie migliori del mese.
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Ultimate Arena
“Eh, volevi!”
(considerate quest’ultima entry il nostro pesce d’aprile in ritardo)