LG G5 nrs

[Recensione] LG G5 – Top di gamma a pezzi

LG G5 ha senza dubbio sorpreso un po’ tutti al momento della sua presentazione. Il colosso coreano ha interrotto la filosofia partita con G2, proponendo con questo LG G5 qualcosa di totalmente nuovo e, a prescindere dal successo commerciale che potrà arrivare o meno, dobbiamo rendere merito all’azienda per essere stata propositiva in un mercato fatto di affinamenti che anno per anno aggiungono davvero poco al concept di base di uno smartphone.
La novità in questo caso è data dalla natura modulare del dispositivo, che non raggiunge ancora gli estremi di Project Ara, ma che permette comunque un alto grado di personalizzazione, portafogli permettendo. E’ infatti proprio la questione prezzo a sollevare più di qualche dubbio, ma procediamo con ordine e cerchiamo di scoprire cosa porta sulla tavola questo G5.

SPECS


Misure 149.4 x 73,9 x 7,7mm
Peso 159g
Schermo 5,3″ IPS Quantum Dot
Rapporto 70.1%
Ris 1440×2560 @ 554PPI
SoC Snapdragon 820
RAM 4GB LPDDR4
ROM 32GB
Micro SD
Camera 16MP+8MP / 8MP
Apertura f/1.8 + f/2.4
Stabilizzatore Ottico
Batteria 2.800mAh rem.
Resistenza
Android 6.0.1
Prezzo al lancio 699€

LG G5: Design e Schermo

Mettiamo da parte i 5.5 pollici di G3 e G4 e scendiamo a 5.3 per dimensioni più compatte e una migliore portabilità, senza sacrificare più di tanto in termini di spazio disponibile. Il design è molto diverso rispetto a quello degli anni passati. Si elimina del tutto l’opzione pelle, la plastica viene minimizzata e LG G5 si presenta completamente in metallo, con un corpo unibody ricoperto di una patina che aiuta notevolmente nel grip. La sensazione sulle mani non è quella premium dei telefoni in metallo non trattato ma è comunque eccellente, e considerato che la presa risulta molto più salda ci sentiamo di premiare la scelta operata dal colosso coreano.
Il tasto di accensione e il sensore biometrico per le impronte digitali restano sul retro, ma sono spariti i due tasti addizionali per la gestione del volume, che tornano a occupare uno dei lati del dispositivo. Una scelta che rende il telefono più canonico e simile nel design ai concorrenti, ma in linea di massima non si tratta di un elemento negativo.
Il sensore per le impronte è stato notevolmente affinato, è più rapido e più preciso rispetto allo scorso anno, e ci troviamo ora su livelli simili a quanto offerto da Huawei, che in questo specifico campo è eccellente.
LG G5 offre fortunatamente uno slot per l’inserimento di scheda micro SD (capacità massima dichiarata di 200GB), una manna dal cielo se consideriamo che il terminale viene commercializzato solo con un taglio di ROM da 32GB, che oggi come oggi sono proprio il minimo indispensabile per gestire applicazioni, giochi e qualche contenuto multimediale.

Lo schermo di LG G5 è un’evoluzione di quello visto lo scorso anno, ancora una volta basato su tecnologia LCD IPS che si esalta grazie alla struttura in Quantum Dot. Ciò permette valori di contrasto molto elevati, colori vibranti e una saturazione ottima, mantenendo comunque tutti i pregi tipici di un LCD: avremo dunque dei bianchi perfetti, colori realistici e distanti dalla sovrasaturazione tipica dei pannelli OLED, ma comunque vivaci grazie appunto al Quantum Dot. La contropartita sono dei neri che purtroppo non possono disattivare del tutto i singoli pixel: LG ha fatto un buon lavoro nel ridurre notevolmente la luminosità minima del telefono, ma visualizzare un’immagine completamente nera significherà osservare solo un grigio molto scuro, in quanto il nero assoluto è al momento ad appannaggio esclusivo di OLED e derivazioni.
La risoluzione è una 2K 1440p spalmata su 5,3 pollici di diagonale. Il PPI viene dunque portato a 554, valore elevatissimo e non necessariamente esagerato. Riteniamo che fino ai 5.5 pollici una Full HD possa svolgere bene il proprio lavoro, specie se ci sono dei benefici in termini di durata della batteria. Tuttavia, è indubbio che affiancare un Full HD a un 2K rende evidente una differenza considerevole nella pulizia dell’immagine. Come vedremo LG G5 non è dotato di una longevità straordinaria per quanto riguarda la carica, dunque in questo caso avremmo preferito una 1080p, un po’ come nel caso di G3 e G4, vittime degli stessi errori di valutazione se così possono essere definiti.
A proteggere il tutto c’è il rodato Gorilla Glass 4, ma purtroppo il telefono non ha alcuna certificazione per resistenze a urti, schizzi o immersioni, una mancanza non da poco in questo 2016.

LG G5: uso quotidiano

LG G5 si appoggia sulla personalizzazione del produttore spinta dalla versione 6.0.1 di Android Marshmellow. Esattamente come Samsung, anche LG è al lavoro per un costante alleggerimento della propria interfaccia. Avevamo apprezzo i risultati raggiunti da G4 e fortunatamente con G5 le cose non fanno che migliorare, offrendo un’esperienza utente impeccabile, fluida e soprattutto semplice, senza per questo eliminare le feature specifiche del terminale.
Come avevamo accennato, il tratto più distintivo di questo dispositivo è senza dubbio la sua natura modulare. LG ha infatti commercializzato i Friends, accessori extra che migliorano le prestazioni di G5 o aggiungono feature addizionali. Per il momento abbiamo avuto modo di provare solo la batteria sostitutiva (che non rientra nei Friends ma che si monta come se lo fosse) e il modulo audio Hi-Fi che incrementa notevolmente la qualità sonora (ringraziamo i ragazzi di Expert per la disponibilità).
L’idea è in linea di massima buona, ma la realizzazione non ci ha convinti più di tanto. Il problema è che la procedura per smontare la parte inferiore del telefono e agganciare il Friend extra è molto più meccanica di quanto non vorremmo che fosse. Funziona tutto a incastro, e per quanto possa fare piacere sostituire una batteria in questo modo (sembra di stare sostituendo il caricatore di una pistola) ci domandiamo se prima di tutto abbia avuto senso ridurre così tanto lo spessore del terminale e portare l’amperaggio a 2.800mAh, contro i 3.000 dello scorso anno.
Il modulo audio funziona bene, c’è un netto e chiaro incremento nella qualità, ma la scelta cromatica è bizzarra: il Friend è in questo caso nero e spezza tantissimo con il resto della scocca, sembra di avere per le mani un lego montato male.
In generale l’idea di aggiungere delle funzioni extra a uno smartphone attraverso componenti hardware è ottima, ma il prezzo richiesto risulta in questo caso a dir poco proibitivo, specie puntando a dispositivi quali il modulo fotocamera o la futura videocamera a 360 gradi. LG G5 è pur sempre uno smartphone con un prezzo di lancio ufficiale di 699 euro. Sappiamo bene che essendo un dispositivo Android lo street price viene abbattuto a gran velocità (nel momento in cui scriviamo il telefono è disponibile online a circa 550 euro), ma avere a che fare con tanti dispositivi diversi e dover scegliere di volta in volta cosa montare sacrificando estetica e portabilità non è la cosa più comoda del mondo, di certo non per come è stata gestita in questa prima “generazione modulare”, se così vogliamo intenderla.

lg g5

Fortunatamente il telefono offre anche da solo un’esperienza più che soddisfacente, grazie appunto alla personalizzazione software, alla potenza del SoC e all’abbondanza della RAM.
La fruizione di contenuti multimediali gode del miglior pannello IPS attualmente sulla piazza e di dimensioni che, seppur non da phablet, riescono comunque a garantire un piacevole intrattenimento su YouTube, Netflix e simili.
La navigazione sul web è eccellente con Chrome, e non c’era davvero motivo di aspettarsi il contrario considerata la potenza del dispositivo.
LG ha voluto implementare una funzione che in qualche modo fa il verso all’Always On di Samsung. C’è la possibilità di lasciare lo schermo sempre acceso in maniera tale che venga visualizzato l’orario ma, diversamente da quanto avviene nei telefoni Samsung di fascia alta, il pannello montato su G5 è un IPS, dunque la retroilluminazione resta attiva per tutto il tempo, con un maggior consumo della batteria. Per tamponare in qualche modo il problema, la casa madre ha pensato di ridurre notevolmente la luminosità minima, cosa che in pratica rende tale funzione inservibile all’aperto o peggio ancora sotto la luce diretta del sole. Difficoltà anche al chiuso in stanze ben illuminate. Abbiamo pensato che LG avesse concepito questa feature magari per permetterci di vedere l’ora durante la notte senza restare abbagliati dallo schermo del telefono. Così non è, perché in una stanza completamente buia si nota fin troppo che la retroilluminazione dell’intero pannello resta attiva, è fastidioso. Abbiamo disattivato il tutto dopo poco.

L’elemento meglio riuscito è comunque il comparto fotocamera, eccellente e di livello paragonabile a quello di Samsung Galaxy S7, con il vantaggio di una doppia ottica concettualmente ripresa da quella di LG V10.
La differenza è che questa volta le due fotocamere stanno sul retro ed offrono una certa elasticità per il tipo di scatto che desideriamo ottenere.
Chi desidera puntare ai megapixel e alla risoluzione utilizzerà il modulo primario, che garantisce 16MP con un’apertura focale f/1.8, con stabilizzatore ottico di altissimo livello, software decisamente adeguato e la possibilità di intervenire manualmente su innumerevoli valori e opzioni.
C’è però anche la possibilità di usare la seconda fotocamera, in questo caso di “soli” 8MP e con un’apertura f/2.4, in grado quindi di raccogliere meno luce, ma caratterizzata dal grandangolo. Se dunque vorrete scatti più ampi di quanto possibile con la lente primaria, se la foto di gruppo ha sempre un paio di persone di troppo che non rientrano nell’inquadratura o se semplicemente avrete voglia di riprendere un bel panorama senza sacrificare campo visivo la seconda opzione è senza dubbio ideale, e si rivela comodissima.
Passare da un’ottica all’altra è inoltre istantaneo, non si perde tempo e l’esperienza utente risulta fluida, priva di incertezze.
Eccellenti come lo scorso anno i video, dove lo stabilizzatore ottico dà il meglio di sé.
LG G5 ha uno dei migliori reparti fotocamera attualmente sulla piazza, sia per la qualità dell’offerta, sia per la libertà concessa in fase di personalizzazione, sia per la gradita aggiunta di un grandangolo di cui non vorrete più fare a meno.

total war battles kingdom

LG G5: Gaming e batteria

Passando ai videogame dobbiamo purtroppo segnalare come anche quest’anno LG si trovi in una situazione molto simile a quanto avvenuto con G4. Nonostante infatti lo schermo sia di altissima qualità e i risultati su AnTuTu parlino di ben 133.074 punti (tutto sommato un livello simile a quello di Galaxy S7 e iPhone 6s Plus) ciò che delude è ancora una volta la batteria e il posizionamento dello speaker, posto nella parte inferiore del dispositivo. Sempre meglio che averlo sul retro, senza dubbio, ma il rischio di coprirlo con le mani c’è sempre e durante il gaming è più o meno obbligatorio utilizzare gli auricolari.
La batteria non riesce a gestire sessioni di gioco prolungate, se desiderate arrivare a sera senza ricaricare, dunque è ragionevole presumere che già dopo il primo anno di utilizzo avrete problemi a prescindere dalle vostre abitudini con il gioco.
Siamo più o meno sugli stessi livelli di LG G4, di per sé non terribile, migliore di G3, ma senza dubbio distante dalla longevità di S7 Edge, Note 5 o Nexus 6p.
In tutta franchezza non abbiamo voglia di cambiare batteria una volta al giorno, a dispetto di quanto LG faccia apparire la cosa semplice e immediata. Sono 50 euro che avrebbe avuto più senso far risparmiare al consumatore, magari evitando di puntare su uno spessore estremamente ridotto e capendo che la durata della carica è una delle discriminanti più importanti per tantissimi utenti.

Conclusioni
LG G5 è alla base un telefono potente, dotato di uno schermo di altissima qualità, di un software maturo e di un comparto fotografico tra i migliori attualmente sulla piazza.
Tuttavia non siamo rimasti del tutto convinti del dispositivo per una serie di mancanze o scelte discutibili che al momento mettono in evidenza una situazione ancora acerba per il mercato modulare.
I Friends sono costosi, comportano delle scelte da prendere di volta in volta, rovinano l’estetica del terminale e riducono la portabilità dello stesso.
La batteria è solo sufficiente, riesce a portare a fine giornata tutti quelli che si accontentano di 3 ore o 3 ore e mezza di schermo acceso con attività miste, ma chi fa un uso intenso del telefono avrà bisogno di una power bank o di un modulo sostitutivo, venduto ovviamente a parte. Le batterie al litio decadono col passare del tempo, è una cosa inevitabile. Bisogna curare questo aspetto con maggiore attenzione, piuttosto che limitarsi a un “tanto è removibile” aspettandosi che il cliente spenda 50 euro all’anno per ottenere di nuovo una carica soddisfacente.
Valutazione scala 1/10

8.2
+ Sistema operativo rifinito
+ Il miglior pannello IPS in circolazione
+ Fotocamera al top
+ Il concept dei Friends è molto valido
– Friends troppo costosi e scomodi
– Batteria solo sufficiente
– Nessuna resistenza all’acqua
– Speaker insoddisfacente per gaming e contenuti multimediali

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