day of the tentacle remastered

Day of the Tentacle Remastered – Recensione | Ahh, la vecchia scuola

Day of the Tentacle è una delle avventure grafiche punta e clicca più belle e famose di sempre. Fa parte dello stesso Olimpo condiviso con Monkey Island, Full Throttle, Grim Fandango e Indiana Jones Fate of Atlantis. Diversamente dallo stile più serioso che di lì a poco si sarebbe imposto con Broken Sword, le produzioni di Lucas Arts hanno sempre offerto un’ironia a tratti delirante, uno humour basato a volte sul grottesco, a volte sul nonsense, a volte sullo slapstick.
Dopo la rimasterizzazione di Grim Fandango il buon Tim Schafer ha deciso che era il turno di recuperare il suo Day of the Tentacle. Per i fan di una volta, senza dubbio, ma anche per impartire qualche lezione alle nuove leve.

Day of the Tentacle Remastered

Nel 2016 la parola apocalisse è in genere associata agli zombie. Nel 1993, presso gli studi di Lucas, la parola apocalisse è stata associata a un grosso tentacolo viola. Fu una grande annata.
Il problema è che se per uno zombie puoi chiamare il Redfield di turno, quando a minacciare il mondo è un tentacolone occorre rivolgersi alla scienza, e magari ad eroi decisamente improbabili che finiscono per venire sparati in giro per il tempo. Ci sta.

I protagonisti di Day of the Tentacle sono gli indimenticabili Bernard, Laverne e Hoagie. Non si tratta esattamente di una squadra d’assalto e le situazioni surreali che si verranno a creare non faranno altro che accompagnare il carattere di ciascuno, permettendogli di brillare e di divertire in un turbinio di paradossi e gag.
Perché -diciamoci la verità- risolvere un puzzle può essere più o meno impegnativo, ma risolvere un problema sfruttando elementi e invenzioni di tre diverse ere storiche interconnesse richiede una dose di follia che non è da tutti.
Possiamo dirlo con maggiore chiarezza: Day of the Tentacle era difficile per i giocatori del 1993, e sarà dannatamente più difficile per i giocatori del 2016. Gli sviluppatori non hanno implementato alcun sistema di consigli in stile Broken Sword 5, riproponendo gli enigmi così com’erano all’epoca. Con mia grande sorpresa mi sono accorto di ricordarne qualcuno, ma per la maggior parte del tempo è stato un alternarsi di “hmm – così? – no… – … – stronzi”.
La fase “stronzi” è stata dedicata tutte le volte agli sviluppatori nel momento in cui sono riuscito a risolvere un enigma, perché la logica applicata a Day of the Tentacle non è esattamente “logica”, ma è pesantemente incentrata su una bizzarra ironia in cui è necessario addentrarsi. Pensate fuori dalle righe o preparatevi a cercare su tante guide online.
Tutto sommato è una situazione simile a quella dei primi tre Monkey Island, puzzle meno raffinati di quelli di Grim Fandango, ma uno stile assolutamente splendido.

day of the tentacle

Parlando di stile splendido, Double Fine ha ridisegnato completamente ambientazioni e personaggi, svecchiando l’opera originale e proponendo una grafica cartoon che non snatura in alcun modo il prodotto. I nostalgici potranno comunque godersi Day of the Tentacle anche nella sua gloria originale: con la semplice pressione di un tasto potremo infatti cambiare al volo stile grafico, passando da quello moderno a quello originale e viceversa.
Tra le novità riportiamo l’ovvio rifacimento dell’interfaccia, che nella prima versione era quella classica dei punta e clicca su DOS, con una lista di verbi da cui scegliere per provare a compiere un’azione.

I giocatori di vecchia data saranno inoltre lieti di sapere che il gioco include la versione originale di Maniac Mansion, “nascosta” esattamente come venne fatto alla prima release di Day of the Tentacle.
Per noi vecchietti sono inoltre state inserite un paio di perle molto interessanti, ovvero un album digitale con numerosi schizzi preparatori di personaggi e ambientazioni di Day of the Tentacle, e un commento degli sviluppatori (Tim Schafer incluso) sottotitolato in italiano che svela innumerevoli dettagli sul processo produttivo del gioco.

Conclusioni
Day of the Tentacle è invecchiato decisamente bene. E’ difficile come lo era una volta, fa ridere e sorridere, disturba con il suo grottesco e si fa adorare. Questa edizione rimasterizzata è stata attesa per tanti anni da parte di un gran numero di giocatori, e rappresenta l’occasione perfetta per lanciarsi nuovamente in questa folle avventura, piena di tutta l’ironia e il nonsense che abbiamo adorato da bambini o adolescenti. Odiamo la moda dei remaster, ma qualche volta i remaster sono una delle cose più belle che possano capitare a un giocatore. Non perdetevelo.
Valutazione

9.0
+ Un pezzo di Storia
+ Molto impegnativo
+ Ironia e comicità a tempesta
+ Splendidi personaggi
+ Enigmi a volte brillanti
+ Adattamento grafico eccellente
+ Extra per i nostalgici
– Difficoltà a volte frustrante
– Fa venire voglia di un remake completo

Un commento

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *