SPECS
Misure 140 x 69 x 6,9mm |
OnePlus X è la prima proposta di fascia intermedia della cinese OnePlus, azienda ancora di piccole dimensioni ma che ha raggiunto il successo prima con One e nel 2015 con Two, smartphone Android caratterizzati da un eccellente rapporto tra qualità e prezzo. Con X il target di riferimento cambia, e invece che puntare ai geek e ai tech enthusiast, OnePlus mira a quella fetta di pubblico che pone il design al primo posto quando deve scegliere un nuovo smartphone, magari permettendo anche l’utilizzo di una doppia SIM. L’estetica è senza dubbio una componente importante, ma lì in Cina sanno bene che serve anche sostanza. E Oneplus X di sostanza ne ha parecchia.
Design
OnePlus X si presenta fin da subito con grande eleganza, eliminando gli elementi plastici dei telefoni più economici e affascinando con un mix intelligente tra vetro e metallo. Una linea metallica minimalista e piacevole circonda la scocca, realizzata in un vetro pregiato che curva in prossimità dei bordi, creando forme morbide e arrotondate. Trattandosi di vetro va da sé che la presa non sia salda come con il policarbonato: OnePlus ha dunque aggiunto alla confezione una cover posteriore gommata e trasparente, per quegli utenti che desiderano avere un grip migliore.
Il display AMOLED da 5 pollici si affida a una risoluzione Full HD, che su una diagonale del genere è più che buona. Siamo abituati a riscontrare nei telefoni più economici numerosi compromessi per quanto riguarda la qualità degli schermi. In questo caso OnePlus ha fatto invece un ottimo lavoro nel bilanciamento dei colori: i neri sono per forza di cose assoluti (parliamo pur sempre di un AMOLED), i colori sono più saturi e meno realistici rispetto a quelli di un buon IPS, ma non danno fastidio, rendendo anzi più piacevole la fruizione di contenuti multimediali. Buoni i bianchi, pur senza far gridare al miracolo. Siamo in effetti su livelli simili a quelli di Nexus 6 dello scorso anno, il che è un ottimo risultato per un telefono di fascia media.
Uso quotidiano
OnePlus X si appoggia sulla distribuzione di Android 5.1 con l’ormai rodata interfaccia proprietaria Oxygen OS, un sistema privo di fronzoli e di fastidiosi bloatware, ma dotato di feature interessanti che fanno sentire solo in parte la mancanza di Android 6.
Oxygen OS è predisposto per essere personalizzato con una certa libertà dal punto di vista grafico, con differenti schemi di colori, la possibilità di attivare o disattivare i tasti sulla scocca, e soprattutto l’opzione per impostare il tema principale in nero. Perché quel “soprattutto”? Perché come dicevamo in apertura lo schermo di OnePlus X è un AMOLED, il che significa che il colore nero si ottiene spegnendo del tutto un pixel, con conseguenti vantaggi in termini di risparmio energetico. Potremo dunque abilitare uno sfondo in nero, un menu delle applicazioni in nero, idem per le impostazioni, la navigazione, la barra delle opzioni rapide e altro ancora.
Si tratta di una feature che ciascun terminale con pannello di questo tipo dovrebbe avere, qualcosa che vorremmo fosse presente anche nella versione stock di Android, soprattutto considerata la sempre più frequente adozione dell’AMOLED da parte di Google con i suoi Nexus. La batteria è a conti fatti uno degli elementi cruciali in uno smartphone, darle una mano con dei semplici accorgimenti software dovrebbe essere scontato.
Proseguendo, Oxygen OS fornisce un buon controllo sui permessi delle diverse applicazioni, in maniera simile a quanto possibile su Android 6.
La risoluzione dello schermo, il pannello AMOLED e il processore bene ottimizzato permettono una durata della carica notevole, inferiore a quella di Moto G 2015, migliore di Galaxy S6 o di LG G4. Arrivare a fine giornata non sarà un problema per gli utenti standard, e anche i power user non avranno troppo di cui lamentarsi, a patto di non aspettarsi la longevità di un Note 5.
Il reparto fotocamera è buono nonostante l’assenza di uno stabilizzatore ottico. Sebbene l’apertura sia solo una f/2.2 il software di Oxygen OS fa bene il suo lavoro, rendendo giustizia ai 13MP disponibili e producendo scatti di buona qualità con illuminazione sufficiente. Qualche mancanza con l’HDR, sufficiente ma nulla di più. Ad ogni modo, considerato il prezzo del telefono anche le foto in notturna non presentano troppo rumore video, pur non potendo competere con dispositivi di fascia alta. Problemi in più invece per quanto riguarda i video, dove l’assenza dello stabilizzatore ottico si fa sentire.
In ultimo, OnePlus X esce di fabbrica con uno spazio di archiviazione di soli 16GB, ma permette l’utilizzo di schede di memoria per chi voglia di più. Alternativamente lo slot per la memory card può essere utilizzato per montare una seconda SIM, feature interessante per una considerevole fetta di utenti.
Gaming
Il SoC di riferimento per OnePlus X è Snapdragon 801 di Qualcomm, lo stesso montato su OnePlus One, e uno dei processori meglio ottimizzati della casa americana. Per quanto le performance siano più o meno in linea con quelle di Snapdragon 800, il modello 801 vanta una migliore gestione di temperature e consumo della batteria, garantendo prestazioni che anche oggi sono a metà tra la fascia media e quella alta.
Numeri alla mano, dai nostri test con AnTuTu OnePlus X ha ottenuto una media di 46.083 punti, valore simile a quello di iPhone 6 e di poco inferiore a quello di Galaxy Note 4. Per fare un raffronto, i terminali più potenti del 2015 hanno fatto registrare valori fino a 67.520 punti (Samsung Galaxy S6). La differenza c’è, ma ad oggi si nota più nei tempi di caricamento che non nelle sessioni di gioco vere e proprie.
Detto in parole povere, sono pochissimi i giochi moderni che spremono al massimo un SoC come Snapdragon 801, e la differenza fondamentale con la concorrenza più agguerrita si potrà apprezzare solo nel corso dei prossimi due anni, quando le prestazioni cominceranno effettivamente a somigliare a quelle di un medio gamma.
Abbiamo voluto fare dei test sui tempi di caricamento confrontando i risultati di OnePlus X con quelli di OnePlus Two, Galaxy S6 e Nexus 6p. I giochi alla base del test sono stati Inner World, Nova 3 e The Beggar’s Ride. La differenza ovviamente c’è, e in alcuni casi è notevole, ma è anche vero che stiamo parlando di uno smartphone molto economico, pensato prima di tutto per fare bella mostra di sé dal punto di vista estetico. Qualche secondo in più nei caricamenti è a nostro parere accettabile.
Un po’ più problematica è piuttosto la situazione dello schermo: dopo aver giocato a lungo su Nexus 6p e Galaxy Note 5 fa un po’ strano tornare ai 5 pollici, ci si sente costretti in uno spazio esiguo, a dispetto della buona qualità del pannello.
Molti utenti non amano i phablet, dunque tale dimensione sarà bene accetta da chi pretende una certa portabilità. In linea di massima non si tratta però dell’ideale per un utilizzo con videogame, né per la visione di un film di due ore su Netflix.
Non entusiasma nemmeno il reparto audio, affidato a due griglie poste nella parte inferiore del dispositivo. Solo una di queste produce effettivamente il suono, mentre l’altra è puramente ornamentale. Il volume raggiunto è abbastanza alto, ma tende a gracchiare, dunque consigliamo l’utilizzo di cuffie o auricolari in ear.
La batteria si è invece comportata abbastanza bene, come del resto ci si aspettava. OnePlus X non sarà un titano, ma riuscirete a farvi la vostra oretta di gioco arrivando comunque a fine giornata prima di dover ricaricare.
Conclusioni Esattamente come Moto G 2015, OnePlus X è uno smartphone dotato di uno straordinario rapporto qualità prezzo, il migliore acquisto che si possa fare con un budget inferiore ai 300 euro. Le prestazioni sono a metà strada tra un medio e un top di gamma, il processore è ottimizzato, il sistema operativo leggero, la batteria più che onesta e il design è assolutamente splendido. OnePlus X è elegante, non scende a compromessi con il display e offre una fotocamera buona per il prezzo. Nel 2015/2016 i 5 pollici sono ormai considerati una dimensione da telefono compatto, dunque bisogna un po’ capire cosa effettivamente stiate cercando. La visione di contenuti multimediali e il gioco tendono a nostro parere a soffrire per via delle ridotte dimensioni dello schermo, ma ci rendiamo conto che si tratti di un punto di vista soggettivo, in quanto la maggior parte dei terminali top di gamma sono adesso da 5,7 pollici e oltre. Peccato poi per lo speaker, che non fornisce un audio all’altezza. Ad ogni modo, se i 5 pollici non vi spaventano e siete soliti utilizzare gli auricolari durante la visione di Netflix/YouTube questo smartphone è certamente uno dei migliori acquisti che possiate regalarvi. |