Data di Uscita 4 Dicembre 2015 | Lingua Italiano |
Piattaforme Wii U | Versione recensita Wii U |
Xenoblade Chronicles è stato senza ombra di dubbio il miglior gioco di ruolo giapponese della passata generazione di console. Non sarebbe corretto chiamarlo semplicemente JRPG, in quanto sia il sistema di combattimento che quello di esplorazione erano molto diversi rispetto a quanto la scuola nipponica ci abbia insegnato nel corso degli anni.
Xenoblade Chronicles X arriva adesso su Wii U offrendoci un seguito ambientato in un nuovo mondo, con nuovi personaggi, e con una storia che non ha nulla a che vedere con Shulk e compagni. Andiamo a scoprire se Monolith ha fatto di nuovo centro.
Xenoblade Chronicles X
Il nuovo lavoro di Monolith è un gioco immenso, ricchissimo nei contenuti e stratificato in maniera impressionante. Ogni singolo elemento di Xenoblade Chronicles X testimonia la passione e la cura con cui il team di sviluppo si sia dedicato a questa impresa titanica.
A partire dal bellissimo mondo di Mira, continuando con la pletora di missioni secondarie, passando per lo splendido sistema di combattimento e perdendosi tra le meccaniche che interessano i mech, Xenoblade Chronicles X coinvolge il giocatore e lo stupisce immergendolo in un’esperienza molto distante da quella dei JRPG tradizionali.
Xenoblade Chronicles X – Trailer di lancio
L’incipit parla di una razza umana sull’orlo dell’estinzione. Il pianeta Mira sarà dunque un luogo dove ricominciare a costruire, una nuova casa per i superstiti, che ovviamente dovranno condividere con la fauna locale e con qualche visitatore di troppo.
La trama principale è di per sé interessante, ma gli sviluppatori hanno deciso di allontanarsi da quanto visto nel primo Xenoblade, spostandosi più sulla fantascienza vera e propria ed eliminando gli elementi fantasy tanto cari a molti giocatori. Una scelta senza dubbio coraggiosa, che potrebbe far storcere il naso ad alcuni, ma che in definitiva abbiamo accettato di buon grado, considerata la buona qualità della sceneggiatura e la struttura stessa della progressione.
Le missioni secondarie e le sottotrame sono infatti molto meno facoltative di quanto il loro nome lascerebbe intendere: per proseguire nella storia principale dovremo in pratica esplorare gli ambienti, completare missioni, trovare gli innumerevoli punti di interesse, così da “sbloccare” il passaggio successivo della trama vera e propria.
La qualità delle quest secondarie è più che buona, i personaggi risultano solidi, interessanti e motivati, e i rapporti che si creeranno sapranno stuzzicare e tenere alta l’attenzione del giocatore.
Si tratta di un sistema che “costringe” ad addentrarsi nel gioco, a cercare e a sperimentare, un po’ alla maniera dei più classici giochi di ruolo online. Di conseguenza, se negli RPG preferite seguire la sola storia principale, Xenoblade Chronicles X non è un prodotto adatto alle vostre esigenze. Chi ha giocato al precedente capitolo della serie avrà una mezza idea di cosa potersi aspettare in questo seguito; tutti gli altri possono cercare di immaginare la densità narrativa di The Witcher 3, dove però esplorazione e alcune quest secondarie diventano obbligatorie. Senza ombra di dubbio i completionist gradiranno.
Le gigantesche ambientazioni del gioco
Xenoblade Chronicles X si avvicina parecchio al mondo dei MMORPG anche per quanto riguarda lo straordinario sistema di combattimento, ibrido in tempo reale dove ciascuna abilità o attacco speciale ha un tempo di ricarica.
Potremo impersonare a piacimento uno dei membri del nostro gruppo, lasciando gli altri due alle cure della buona intelligenza artificiale.
Sarà necessario investire una manciata di ore nel gioco prima di comprendere appieno le potenzialità del battle system, che a conti fatti è una versione rifinita di quanto visto nel bellissimo prequel. Xenoblade non è infatti incline a guidarci passo passo e a spiegarci in dettaglio ciascuna singola meccanica, dunque sarà compito del giocatore sperimentare e scoprirne la profondità.
I tanto pubblicizzati mech del gioco – si chiamano Skell – saranno in realtà introdotti in una fase piuttosto avanzata, dopo circa una ventina di ore passate in giro per Mira. Tali mezzi rivoluzionano l’esplorazione e introducono una sorta di elemento pseudo-platform all’interno del gioco. Molti luoghi prima irraggiungibili saranno adesso alla portata del nostro Skell, e dopo un primo periodo passato a preoccuparsi per il carburante ben presto la nostra più grande preoccupazione sarà avere denaro sufficiente per supportare la nostra voglia di mech.
Monolith è andata incontro agli appassionati di robottoni giapponesi offrendo un’esperienza legata agli Skell molto profonda. Oltre infatti a poter combattere ed esplorare, il nostro mezzo potrà essere personalizzato in maniera notevole, liberando la vena artistica che è in noi e magari concretizzando (virtualmente) il sogno di costruire un robot che risponda ai nostri canoni estetici.
Il sistema di combattimento di Xenoblade Chronicles X ricorda quello di un MMORPG
È presente anche una modalità online, volta a incrementare la longevità del gioco. È possibile giocare in asincrono con altri avventurieri, dedicandosi alla caccia di alcuni boss che dovremo accontentarci di ferire, nella speranza che uno dei gruppi successivi riesca ad avere la meglio, in quanto la percentuale di HP raggiunta viene memorizzata lato server. A fine settimana si riceverà una ricompensa per aver preso parte all’evento.
Più divertente è la modalità cooperativa, che si traduce in una versione sci-fi di Monster Hunter, e che sa intrattenere piacevolmente.
Il net code sembra essere buono, non abbiamo riscontrato disconnessioni né particolare lag.
Restando sul fronte tecnico, Xenoblade Chronicles X è la replica esatta del suo predecessore: un gioco mastodontico, dotato di paesaggi maestosi, di una direzione artistica ispiratissima e di proporzioni impressionanti, che spreme senza pietà le capacità di calcolo della console su cui gira. La risoluzione è chiaramente più bassa rispetto ai prodotti delle altre piattaforme (720p), ma la ricercatezza del design riesce a far perdonare tale mancanza. Il draw distance è notevolissimo, mentre la qualità delle texture lascia a volte a desiderare, con alcuni asset slavati a causa di una risoluzione inferiore, prezzo da pagare per la penuria di RAM a disposizione.
Un po’ di delusione per quanto riguarda il character design: è bello poter creare i propri personaggi, ma se questi alla fine risultano comunque anonimi ha molto più senso realizzare dei modelli ad hoc, come fatto nel prequel. Lo stile sembra infatti più vicino a quello dei vecchi Xenosaga che a Xenoblade, uno degli elementi che all’epoca ci avevano convinti di meno.
Il comparto sonoro è altalenante: ci sono delle tracce audio davvero belle ed evocative, ritmi interessanti in alcuni momenti chiave ma, per qualche motivo, a volte ci ritroviamo ad ascoltare dei pezzi che a nostro avviso non hanno molto senso nel contesto.
Manca insomma la generale alta qualità del predecessore, ma in linea di massima è stato fatto un buon lavoro.
Conclusioni Xenoblade Chronicles X vale più della somma delle proprie parti. La storia è interessante e viene sublimata da un gameplay d’eccezione, intrigante, profondo, da eviscerare, pensato per i giocatori più hardcore, quelli disposti a sperimentare e a capire, quelli che non vogliono essere tenuti per mano con tutorial più lunghi del gioco stesso. E’ la trasposizione di un MMORPG in un gioco single player, esattamente com’era avvenuto col predecessore, e anche in questo caso parliamo di un titolo che è davvero difficile smettere di giocare. C’è la storia, c’è l’esplorazione, c’è lo spessore dei personaggi, c’è il sistema di combattimento e ci sono i robottoni. Comprare. |
Valutazione 9.0 |
+ Gameplay straordinario + Storia lineare ma interessante + Buono sviluppo dei personaggi + Battle system d’eccezione + Direzione artistica ottima + Spessore e attenzione ai dettagli |
– Soundtrack “bizzarra” – Si poteva fare di più lato multiplayer – Qualche compromesso tecnico – Character design opinabile |