Data di Uscita 6 Novembre 2015 | Lingua Italiano |
Piattaforme PC | Versione recensita PC |
A distanza di due anni dall’uscita del primo trancio di una storia inizialmente progettata per essere venduta in un unico blocco, Neocore Games rilascia su Steam la versione definitiva del suo aRPG The Incredible Adventures of Van Helsing, denominata Final Cut.
Non si tratta di una semplice raccolta ma di un gioco completo in tutto e per tutto, narrativamente coeso e che racchiude dentro sé le caratteristiche principali, le più apprezzate dai fan, ma anche i difetti dei tre capitoli usciti finora.
Vedremo adesso se la summa di contenuti varrà davvero il prezzo del biglietto, peraltro vicino a quello di un tripla A.
The Incredible Adventures of Van Helsing: Final Cut
La trama rimane pressoché invariata rispetto agli episodi precedenti e l’unica differenza risiede nella fusione fra le tre storie in un solo filone narrativo, in particolare nelle giunture che collegano i vari atti i cui passaggi risultano ora più logici.
Nel suo lungo viaggio insieme al fido spirito Katarina, il figlio del famoso cacciatore Van Helsing dovrà eradicare ogni forma di male soprannaturale da Borgovia e dintorni, scoprendo allo stesso tempo che a causarlo è principalmente il degrado della mente umana, votata in questo mondo oscuro a rituali ed esperimenti folli.
Ciò che viene narrato cattura perfettamente l’atmosfera del romanzo di Stroker arricchendola con tantissimi elementi fantasy e steampunk capaci, insieme all’eccellente doppiaggio, di affascinare qualsiasi tipo di utente.
La durata complessiva del pacchetto si aggira, per quanto riguarda il single player, sulle trenta ore di gioco ma può chiaramente estendersi a seconda del vostro grado di completismo proiettato senz’altro pure alla rigiocabilità estesa grazie alle sei classi disponibili fin da subito.
Concentrati sull’integrazione delle nuove categorie di cacciatore nel corrispettivo delle parti I e II, gli sviluppatori hanno migliorato il sistema di loot focalizzando la loro attenzione sull’esclusività dei bottini ottenuti da boss e miniboss in funzione dell’assenza di respawn degli stessi, quindi di facoltà di grinding.
Tale mancanza si deve soprattutto al bilanciamento automatico della forza dei nemici in base al livello del giocatore, altro tassello chiave di un’esperienza che presenta uno spiccato carattere hardcore accentuato, invero, dall’elevato -a volte eccessivo- numero di mob all’interno delle mappe, raggruppati quasi sempre in folte schiere degne di un musou pronte ad attentare alla vostra resistenza e causando, talvolta, morti alquanto ingiuste.
Ad aiutarci interviene la rinnovata struttura di abilità e aure, adesso rimpolpate sia in numero che in efficacia, meno aperte all’interpretazione ma di certo votate come non mai alla specializzazione in rami distinti in un certo senso obbligati dal gioco; ogni personaggio ha sì tante spec a portata di mano, tuttavia il playstyle associato resta comunque ancorato, in prevalenza, ad un solo tipo di arma e skill per classe.
Ciò non inficia il divertimento scaturito dal combat system che si mantiene sui binari di Van Helsing II per frenesia e varietà di impiego dovuti in parte alle combo attivabili tramite l’utilizzo della Rabbia, che contribuiscono a restituire un feedback degno di Diablo 3 e Path of Exile.
Ottimi inoltre i design dei nemici, ognuno dotato di personalità e attacchi ben diversificati, e dei boss, spesso spettacolari visivamente e meccanicamente giacché progettati per essere sconfitti in modi alternativi al classico approccio frontale; soddisfacente anche la quantità e la profondità delle missioni secondarie, peculiari al punto giusto da non scadere nel ripetitivo.
Questo non vale, però, per l’ultima fetta di campagna, la terza ß link alla recensione.
Anello debole della produzione in toto, si limita ad offrire un semplice copia-incolla piuttosto scialbo di quanto visto in precedenza e si salva soltanto grazie al finale, discreto ma niente di più.
Presenti infine due modalità extra, avventura e multiplayer (al momento solo cooperativo).
Nella prima si potranno affrontare diversi livelli della campagna in missioni che pongono determinate restrizioni quali, ad esempio, l’impossibilità di curarsi, l’assenza di Katarina o la trasformazione del protagonista in pollo e si rinnovano giornalmente in modo procedurale.
Il comparto multigiocatore, per ora limitato solo al co-op in storia e avventura, può essere affrontato da 2-4 giocatori insieme e offre grandi soddisfazioni ai gradi di difficoltà più alti, consigliati a coloro i quali volessero mettersi alla prova in un’impresa a dir poco proibitiva.
Sostanzialmente invariato l’aspetto tecnico, che mantiene pro e contro dei predecessori mantenendosi in linea con i competitor; risolta la maggior parte dei bug, dei crash e ancora stabilissimo il framerate anche nelle situazioni più concitate, mentre solo ritoccata l’interfaccia già molto funzionale in passato.
Lo stesso dicasi, poi, per il comparto artistico, comprendente un bel colpo d’occhio provocato da scenari ispiratissimi e una soundtrack classica/ambience di tutto rispetto.
Conclusioni The Incredible Adventures of Van Helsing: Final Cut non è altro che un’edizione definitiva deputata a raccogliere e riorganizzare il malloppo dei tre capitoli della saga. Difetti congeniti rilevati specialmente nel terzo episodio a parte, Neocore ha corretto e riveduto la stragrande maggioranza delle imperfezioni riscontrate nei suoi lavori precedenti attraverso il feedback dell’utenza e della critica. Se avete già acquistato tutte le iterazioni della serie Final Cut vi sarà dato in omaggio, altrimenti l’acquisto su Steam al prezzo di circa 42€ ci sembra, vista la mole di contenuti, più che giustificato per chiunque ami gli aRPG di una certa qualità. |
– campagna longeva e intrigante – sei classi adesso rifinite a dovere – impegnativo… – cooperazione al top |
– terzo atto deludente – un solo stile di gioco per ogni classe – …talora punitivo – allo stato attuale manca il pvp |