Data di Uscita 10 Settembre 2015 | Lingua Italiano |
Piattaforme PC, Mac, SteamOS | Versione recensita PC |
Se esiste un publisher totalmente devoto ai più singolari, irriverenti e geniali titoli indipendenti si tratta con certezza di Devolver Digital.
Dopo aver finanziato lavori del calibro di Hotline Miami, The Talos Principle e Shadow Warrior, il noto distributore americano ci presenta un’avventura grafica in pieno stile anni ’90 sviluppata dai piccoli studi Tendershoot e A Jolly Corpse che risponde al nome di Dropsy.
Dropsy
Dropsy è un clown dall’aspetto terrificante e dalla consistenza gelatinosa che lavora in un circo appena fuori città con un vecchio amico di cui, almeno all’inizio, non ci viene rivelata alcuna informazione, e un fido cagnolino ben addestrato che lo segue ovunque vada.
Le tematiche trattate sono molteplici e mai banali; alcune di esse ci hanno colpiti a tal punto da suscitare in noi riflessioni di leopardiana memoria, lunghe e profondissime.
Non possedendo una vera e propria trama, comunque, l’obiettivo del gioco consiste nel rendere felici gli NPC attraverso la risoluzione di enigmi dalla complessità medio-bassa, all’interno di un ambiente piuttosto esteso che annovera città, campagne, deserti e laghi esplorabili liberamente fin dall’inizio.
La struttura è quindi molto aperta, quasi dispersiva, con diversi rompicapi cervellotici che richiedono un moderato backtracking (poi colmato attraverso un comodo sistema di viaggio rapido) ma comunque ben architettati.
Sono presenti, poi, diverse missioni secondarie davvero inusuali e spesso esilaranti da compiere a propria discrezione poiché non influiscono sulla main quest, tra l’altro abbastanza breve, ma risultano necessarie allo sblocco di achievement nascosti, anche se personalmente avremmo voluto un ulteriore focus sui comprimari e un numero maggiore di obiettivi extra, oltre che un migliore approfondimento dell’aspetto psichico/onirico di Dropsy, presente solo a sprazzi.
Il sistema di controllo e d’interazione non si distacca dalle avventure grafiche vecchio stile ove il personaggio viene munito di una tasca alla Doraemon in grado di trasportare qualsiasi oggetto, da selezionare e rilasciare in seguito sul punto o sul personaggio desiderato per attivare determinati eventi.
Al fine di risolvere puzzle apparentemente impossibili, il protagonista può contare sull’aiuto di tre animali -fra cui il cane-, reperibili durante l’avventura, grazie ad uno switch rapido che ci permette di impersonarli e raggiungere locazioni proibitive per il grasso pagliaccio.
Decisamente carina, inoltre, la scelta di implementare un tasto dedicato agli abbracci: i momenti più teneri e toccanti del titolo vengono introdotti proprio da tale gesto, in grado di sciogliere i cuori ed eliminare ogni pregiudizio insito nelle menti altrui.
Un’altra peculiarità di Dropsy risiede nella totale assenza di testo leggibile, quantomeno non senza una stele di Rosetta pubblicata da un utente sul gruppo della community di Steam; ad ogni modo il linguaggio visuale, utilizzato tra l’altro anche nei menu di opzioni, non ci è sembrato affatto criptico e anzi lo abbiamo gradito molto a livello concettuale in quanto rappresenta al meglio l’incapacità puerile del nostro clown di capire e parlare la lingua comune al mondo di gioco.
Ciò che conferisce carattere alla produzione è certamente la splendida veste grafica, pixel art in tutto e per tutto, disegnata con amore e perizia da una sola persona, la quale ha donato ad ogni scenario un carattere inconfondibile e un’atmosfera evocativa come pochi sanno fare.
A completare la soffice e deliziosa torta che è Dropsy ci pensa la bellissima soundtrack creata da Chris Schlarb, acquistabile con la Warm Damp Hug Edition insieme all’EP musicale e all’artbook a soli 17,99€ (l’edizione normale ne costa 9,99).
In sintesi Dropsy, sprizzando gioia da ogni poro, conferma il trend positivo di Devolver Digital, che ancora una volta si dimostra un publisher di estrema qualità in ambito selettivo e di ammirevole onestà in quello del marketing. Il punta e clicca di Tendershoot e A Jolly Corpse non delude le aspettative di chi lo attendeva e anzi conquista persino gli scettici del settore grazie ad una sensibilità fuori dal comune mista a quel pizzico di mistero che non guasta mai. Lo consigliamo vivamente, a dispetto di una longevità attestata sulle 4 ore, a tutti gli amanti delle avventure LucasArts indispettiti dalla piega delle recenti produzioni forse troppo semplici e dirette come nel caso di The Walking Dead: i nostalgici troveranno qui pane per i loro denti. |
Valutazione scala 1/10 8.4 |
+ Profondo ed emozionante + Direzione artistica notevole + Alcune meccaniche sono deliziose + Lucas Baker è un personaggio molto riuscito + Graficamente validissimo + Effetti sonori di altissimo livello + Con PSVR diventa estremamente immersivo |
– Potenzialità narrative non sfruttate appieno – Dura poco |