[Recensione] Exile’s End – Quasi un metroidvania

Non sono molti i platform che, ad oggi, continuano a regalare il feeling prettamente retro dei grandi classici usciti negli anni ’90 poiché il genere, ormai quasi del tutto reinterpretato, non si presta più di tanto a degustazioni di massa.
I ragazzi di Magnetic Realms, però, hanno voluto ricercare il difficile connubio tra vecchia scuola e accessibilità partorendo così l’interessante pseudometroidvania che risponde al nome di Exile’s End.

Exile’s End

Abbiamo usato il termine ‘pseudo’ proprio perché, tra le altre cose, non si tratta di un titolo votato alla progressione del personaggio tipica di un metroidvania.
Infatti, sebbene i power up raccolti già dopo la prima mezz’ora di gioco (come il doppio salto, la cella che previene i danni da caduta, etc) siano infatti permanenti e sempre utilissimi nel corso dell’avventura, le armi e i gadget -eccetto la pistola iniziale- sono consumabili.

Munizioni e granate, dunque, dovranno essere puntualmente raccolte dai cadaveri nemici, comunque molto frequenti dato che respawnano ad ogni cambio di stanza; neanche a dirlo, exploitare questo sistema per ottenere enormi quantità di equipaggiamenti è piuttosto semplice.
Un altro elemento che allontana Exile’s End dai metroidvania è l’assenza di un sistema di crescita per livelli oltre che di abilità con cui rendere minimamente vario un sistema di controllo piuttosto legnoso e spartano, ed un combat system ridotto spesso allo spam con bocche da fuoco troppo efficaci, in quanto né giocatore né avversari scalano in alcun modo.
Importante mancanza è quella di una mappa comprensibile in grado di guidare al meglio il player, spesso confuso sul da farsi a causa di un level design poco raffinato che non sottolinea adeguatamente la via da intraprendere e utilizza intere stanze per “nascondere” un kit medico o una granata.

Appurato che l’obiettivo principale sia il platforming e la risoluzione di puzzle ambientali, dobbiamo ammettere di aver trovato pane per i nostri denti in tal senso.
Il gioco ci ha costretti in diverse fasi a pensare a modi davvero intelligenti per avanzare, ponendoci di fronte sezioni impegnative come solo degli sviluppatori nipponici avrebbero potuto fare.
E’ anche vero, tuttavia, che non tutte le location offrono un degno livello di sfida e soprattutto i boss, per la maggior parte, risultano eccessivamente permissivi nonché exploitabili attraverso punti dello scenario in cui è possibile danneggiarli senza esser colpiti.

Per quanto riguarda il lato tecnico non abbiamo riscontrato criticità, anzi il look retro pulito e dettagliato ci ha piacevolmente sorpresi mentre la soundtrack, a cura dell’ottimo Keiji Yamagishi (autore delle OST di Ninja Gaiden NES, Captain Tsubasa, Techno Bowl e altri), si è dimostrata azzeccata e decisamente orecchiabile.
Non sono presenti molte opzioni con cui trastullarsi e zero modalità aggiuntive, il che è un vero peccato vista la durata di sole 3-4 ore della campagna.
Da segnalare, infine, un bug della versione non patchata, adesso risolto, che rimuoveva i dati salvati forzando l’utente a ricominciare il gioco da zero.

Valutazione: 7.1/10

Metascore ND
Exile’s End | Steam | 8.99€