SPECS
Misure 149.9 x 74.7 x 7.6mm |
Dopo gli ottimi risultati di MX4, la cinese Meizu ci riprova con questo MX5, dispositivo che continua a seguire la tradizione candidandosi come uno dei più interessanti di quest’anno, a patto di fare qualche sacrificio. Andiamo allora a scoprire cosa abbia da offrire questo nuovo terminale, e come il nuovo processore di casa MediaTek si comporta in ambito gaming.
Design
Meizu MX5 si distingue rispetto a buona parte della concorrenza grazie all’adozione di una scocca in alluminio che aumenta il feeling premium del dispositivo. Sfortunatamente la scivolosità del retro e le dimensioni generose (parliamo pur sempre di un 5,5 pollici) rendono la presa non esattamente salda (consigliamo ai meno attenti di usare una cover), anche se i bordi stondati riescono in qualche modo a migliorare le cose. Il design è comunque piacevole, elegante e minimale al punto giusto.
Il retro si fregia di una cornice inferiore e di una superiore che spezzano con la tinta unica, ricordando per molti aspetti quanto fatto da Huawei con i suoi smartphone più recenti.
Rileviamo con piacere come Meizu stia continuando a lavorare sul fronte cornici, e questo nuovo MX5 offre un rapporto tra scocca e schermo eccellente, pari al 74,5%, uno dei migliori tra i top di gamma di quest’anno, un pelo superiore anche rispetto all’ottimo Samsung Galaxy S6.
Il pannello è basato su tecnologia Super AMOLED, dotato di una diagonale da 5,5 pollici e di una risoluzione Full HD 1080p. Considerate le dimensioni, sottolineiamo come la definizione sia assolutamente ottima, grazie ai 401 pixel per pollice quadrato che non fanno in alcun modo sentire la mancanza di un superfluo 2K (1440p). Ciò che invece manca sono le ottimizzazioni raggiunte da Samsung in campo AMOLED, in quanto questo pannello non riesce a riprodurre i colori con la stessa precisione e accuratezza della casa coreana. Abbiamo a che fare invece con risultati simili a quelli ottenuti da Motorola con il suo Nexus 6, con colori spesso fin troppo vibranti e bianchi molto caldi. Ad ogni modo, dobbiamo dire che la situazione migliora dopo qualche giorno di utilizzo, e che i bianchi in particolare tendono a “raffreddarsi”, senza raggiungere i livelli di un IPS, ma comunque rendendo la visione più piacevole. Nulla da dire invece per quanto riguarda i neri, ovviamente al top trattandosi di un AMOLED.
Segnaliamo inoltre come Meizu dia la possibilità di modificare l’intensità dei colori attraverso le impostazioni del telefono. Non sarà possibile forse raggiungere gli stessi livelli di un Note 4 o di un S6, ma il risultato è comunque buono, in linea con il già menzionato Nexus 6, risoluzione a parte.
Considerata la fascia di prezzo in cui viene proposto questo terminale il pannello è ottimo, superiore rispetto a quelli di Asus Zenfone 2 e di LG G3, due telefoni dal costo similare e caratterizzati da un eccellente rapporto tra qualità e prezzo.
Uso quotidiano
L’interfaccia utente scelta da Meizu è in linea con quanto l’utenza cinese ha più volte dimostrato di apprezzare, e offre un’impostazione grafica pulita e gradevole. Le dimensioni dello schermo non vengono forse sfruttate nel migliore dei modi, problematica che affligge anche altri produttori cinesi, Xiaomi e Oppo su tutti. Ad ogni modo, nulla vieta di impostare un launcher differente, anche se il telefono offre un buon livello di comfort anche appena spacchettato.
La fluidità generale è garantita sia dalla leggerezza della grafica che dalla potenza del processore, quel MediaTek Helio X10 da 2,2GHz che anche in questo caso dimostra il proprio valore. Le applicazioni vengono caricate velocemente, non ci sono problemi di sorta nella gestione delle gallerie fotografiche, e in linea di massima l’esperienza è fluida come ci si aspetterebbe da un qualsiasi top di gamma, nonostante il prezzo del terminale sia molto più abbordabile.
Sfortunatamente è presente ancora qualche bug di gioventù, che ci auguriamo possa essere risolto nel più breve tempo possibile. Se da una parte le traduzioni dimostrano già la bontà del lavoro, dall’altra esistono piccoli crash e scelte cromatiche infelici che rendono l’esperienza utente meno stellare di quanto ci si aspetti. Non si tratta di problemi gravissimi, ma è giusto tener presente che non si sta acquistando un telefono perfetto. Né sarebbe sensato aspettarsi aggiornamenti tempestivi come fanno altre aziende (vedi Asus), dunque consigliamo ai nostri utenti di farsi un paio di calcoli, specie se avete intenzione di utilizzare la personalizzazione del produttore.
Bug e imperfezioni sono del tutto assenti invece nel lettore di impronte digitali, a nostro avviso il migliore disponibile su terminali Android. Con esso sarà possibile effettuare numerose operazioni, tra cui l’ovvio sblocco del telefono ma anche molto altro. La reattività è eccelsa, e non ha nulla da invidiare a quanto raggiunto da Apple con il suo iPhone, surclassando sia il lavoro di Huawei che quello di Samsung.
Eccellente il reparto fotografico, con una fotocamera da 20,7MP che, a dispetto di un’apertura focale da 2,2 riesce comunque a catturare luce a sufficienza per scatti di alta qualità. Se nei video continuiamo a preferire i risultati ottenuti con iPhone 6, Galaxy S6 e Note 4, le foto non temono la concorrenza, e garantiscono performace eccellenti sia in condizioni di scarsa che di buona luminosità. Lo stabilizzatore è digitale, ma ciò non deve spaventare più di tanto, in quanto il software lavora davvero bene, e riesce a ridurre il movimento in maniera considerevole.
Gaming
Nei nostri test il SoC Helio X10 ha superato i risultati di Snapdragon 810 in termini di performance, e Meizu MX5 ha fatto registrare su AnTuTu ben 53.122 punti, ponendosi sopra HTC One M9 così come LG G4, ma restando ben distaccato dagli Exynos di Samsung Galaxy S6 e S6 Edge. Teniamo comunque presente che la differenza in termini economici è nettissima, e che Meizu MX5 si colloca in un range dove la reale concorrenza è piuttosto quell’Asus Zenfone 2 che comunque raggiunge risultati similari. Fondamentalmente il vantaggio (per i clienti) del presente Android è che la fascia media ha raggiunto livelli prestazionali solo marginalmente inferiori ai top di gamma, dunque è possibile portarsi a casa dispositivi davvero potenti a prezzi molto più che competitivi.
Benchmark a parte, non abbiamo riscontrato alcun problema o incertezza con il nostro Meizu MX5. Qualsiasi titolo gira al massimo dei dettagli, non sono presenti rallentamenti, a meno che questi non dipendano da un codice non esattamente performante.
Abbiamo provato ad esempio WonderCat, un buon platform di cui a breve vi forniremo una recensione approfondita, e abbiamo riscontrato alcuni piccoli rallentamenti che hanno un po’ minato l’esperienza di gioco. Incuriositi abbiamo testato il gioco anche su altri dispositivi (Nexus 6, Moto G, LG G4, Galaxy S6), accorgendoci che il difetto era evidentemente del software e non dipendeva da una mancanza di potenza hardware.
Il pannello AMOLED di questo terminale ha a sua volta garantito un’ottima esperienza in ambito gaming, grazie in particolare a contrasti piuttosto netti e all’intensità cromatica. E’ vero, molti preferiranno degli schermi IPS, ma in linea di massima riteniamo che un AMOLED sia un compromesso migliore se si utilizza il telefono principalmente per il gioco e per la visione di contenuti multimediali.
Buoni i risultati della batteria, che non raggiunge certamente i livelli di un Note 4 né di un Ascend Mate 7, ma che riesce comunque ad assicurarci tante ore di sano divertimento.
Conclusioni Meizu MX5 prosegue sulla strada tracciata dal predecessore dimostrando di avere tutte le carte in regola per farsi apprezzare dai consumatori. Considerato il prezzo di lancio di 349 euro, il suo più grande competitor è certamente Asus Zenfone 2, rispetto a cui perde 1GB di RAM e guadagna grazie a un pannello migliore e una batteria più performante. Un plauso a MediaTek che con il suo Helio X10 dimostra di essere ancora molto competitiva, specie se paragonata a una Qualcomm che certamente non marcherà questo 2015 come un anno da ricordare. |