Supponiamo un attimo che le vicende personali di chi scrive questo articolo abbiano anche solo una qualche minima importanza, e immaginate la scena che ci apprestiamo a descrivere. Un ragazzino, il giorno dopo aver finito l’anno scolastico, decide che il suo meritato premio sarà una copia PC di GTA San Andreas, e così prende speranzoso il pullman che lo porta al negozio di videogiochi più vicino (che, per dovere di cronaca, dista circa quaranta minuti di viaggio). Sceso dal pullman, il nostro, che non aveva mai acquistato giochi da quell’esercizio, si guarda intorno, e inizia a cercare dove diavolo possa essere questo negozio.
E’ giugno inoltrato e fa un caldo che si muore, ma il nostro inizia a cercare questo negozio per le viuzze del centro della sua città. Di GTA San Andreas, il personaggio di questa ipotetica avventura, ne aveva sentito parlare dai suoi amici che lo avevano provato giusto qualche mese prima su PlayStation 2, ma per il timore di spoiler non si era mai spinto troppo oltre con la richiesta di informazioni. In fondo era successo come con GTA Vice City: il ragazzino, in altre parole, sapeva che dopo qualche mese dall’uscita su PS2 il gioco sarebbe arrivato senza ritardi su PC, e questa garanzia era tutto quello che bastava. Un’altra garanzia su cui il giovane di questa storia poteva contare in effetti era il fatto che, appena comprato il gioco, tutto quello che avrebbe dovuto fare sarebbe stato inserire il DVD nel lettore, attendere qualche minuto e poi, finalmente, iniziare a giocare a quello che, senza tanti giri di parole, è uno dei giochi più belli di sempre. Il problema però, era riuscire a trovare questo benedetto negozio…
Immaginiamo adesso questo stesso giovane nell’estate del 2014; il nostro ha rosicato, resistito alla tentazione di acquistare una PS3 o Xbox 360, etichettato come “beta tester” e trollato coloro i quali ci avevano già giocato su console, ma alla fine aveva vinto. Rockstar, infatti, aveva appena annunciato l’uscita di GTA V su PC, in arrivo a gennaio 2015. E’ vero, era passato più di un anno rispetto all’uscita delle versioni old-gen, ma l’attesa stava quasi per finire, e non sarebbe stata vana.
Il problema, però, era dove comprare il gioco: il negozio dove dieci anni prima aveva comprato GTA San Andreas non c’era più, soppiantato dall’ennesimo GameStop nell’ennesimo centro commerciale fuori città. La grande idea, però, era quella di acquistare una copia digitale, nella speranza di poter pagare di meno. Preso in calcoli e studi di fattibilità economici vari il nostro non la prende molto bene quando, poco dopo, viene annunciato che la versione PC di GTA V viene rinviata alla fine di marzo. Vengono inoltre annunciati dei bonus, legati anche al gioco online, per coloro i quali preordineranno il gioco. Al protagonista di questa storia, in tutta sincerità, non importa sostanzialmente niente del multiplayer del gioco, perché ha certe idee strane e pensa che GTA sia un’esperienza da vivere in solitaria. Per questo motivo il tipo in questione sceglie di non preordinare, e per la prima volta pensa che, in fondo, si sia rotto un po’ le scatole di tutta la storia.
Tanto per farsi qualche risata in più, però, il titolo viene rinviato ancora una volta: questa volta si dichiara, anzi si spera, che il gioco uscirà il 13 aprile 2015. Il motivo di questo rinvio è legato ovviamente allo sviluppo della versione migliore possibile del gioco, e di sicuro il nostro eroe non pensa minimamente che il tutto sia legato al tentativo di spremere fino all’ultimo centesimo dalle versioni console del gioco (cui intanto sono state aggiunte importanti feature online, come le rapine). In ogni caso, “GTA è GTA”, e vale un sacrificio compiuto però a denti stretti: si va allora su Steam a controllare definitivamente il costo del gioco, e si vede che il prezzo fissato è € 59,99. La vista di quella cifra lo fa sorridere e tornare ai tempi in cui aveva sborsato € 36 per il buon vecchio GTA San Andreas. La sua parte più impulsiva allora sbotta, e fa un ragionamento del genere: “Mi fanno pagare a prezzo pieno un gioco uscito da più di un anno e mezzo su PS3 e Xbox 360, con presunte migliorie grafiche che comunque non potrò permettermi col PC che ho, e dovrò anche sperare che non sia ottimizzato a cazzo di cane come GTA IV.”
Siccome il nostro è però una persona posata e a modo, decide di autoconvincersi che il nuovo GTA V sul suo computer andrà in maniera decente, e quindi continua nel suo proposito di acquistare il gioco. Consulta qualche altro sito di digital delivery, e qui nasce la seconda problematica: “Che codice di gioco mi daranno?” Sì perché su Steam, in teoria, dovrebbero dargli un normale codice Steam, mentre su altri marketplace il codice elargito dovrebbe essere Rockstar Club, e quindi incompatibile con il marketplace Valve. Qui iniziano le domande: “I codici sono compatibili tra di loro per il gioco online? Che differenza c’è tra i due? Con che codice mi ritrovo comprando la versione scatolata su Amazon, che peraltro costa meno di quella digitale venduta su Steam?”
E insomma, non vogliamo stare qua a fare quelli che dicono che “una volta si stava meglio”: il nostro obiettivo è cercare di capire come un confronto del genere possa smuovere qualche riflessione. Di argomenti e domande, per la verità non riguardanti evidentemente solo GTA V, ce ne sarebbero tanti: ad esempio, perché stiamo iniziando a pagare di più per avere sempre più immaterialità, che difatti non è mai pienamente nostra nemmeno dopo averla comperata? Se un bel giorno succede qualcosa di molto molto grave ai server di Gaben, noi ce ne staremmo con i nostri belli account Steam pieni di giochi comprati ma impossibili da scaricare, tanto per dirne una. Seconda cosa: perché è diventato tutto così veramente, oggettivamente e dannatamente complicato? Già decidere quale console next-gen comprare è stato un supplizio (tutto sommato non ripagato dai giochi usciti) fatto di confronti tecnici, always online, politiche sull’usato, giochi rinviati o rimasterizzati e compagnia bella. Se questa stessa complessità uno la ritrova anche nell’acquisto di un singolo videogioco, è evidente che qualcosa stia cambiando e forse, aggiungiamo noi, non nel verso giusto.
Quando il nostro giocatore ipotetico potrà avviare per la prima volta GTA V su PC – sperando che non ci siano patch aggiuntive, o problematiche dell’ultima ora, o incompatibilità hardware, o che non giri così male come gli ultimi titoli di punta Ubisoft – avrà compiuto una piccola impresa. Perché se dieci anni fa uno dei problemi maggiori era non riuscire a trovare il negozio dove acquistare il tuo gioco preferito, oggi la magagna più grande è non riuscire a trovare il gioco giusto da comprare nei miliardi di negozi disponibili.
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