Data di Uscita 20 Gennaio 2015 | Lingua Inglese |
Piattaforme PC Windows | Versione recensita PC Windows |
Pubblicato da New Reality Games e realizzato da Soul Catapult, ovvero da Jeremy Zink aiutato dal padre, è da qualche giorno disponibile su Steam a prezzo budget questo gioco di ruolo di stampo marcatamente gapponese.
Elements: Soul of Fire
In Element: Souls of Fire, sono presenti tutte le caratteristiche dei classici JRPG di inizio anni novanta. Essendo realizzato con il popolare strumento RPG Maker XP, che vanta una nutrita e attiva comunità di appassionati sviluppatori, sarà immediatamente giocabile senza alcun bisogno di tutorial o istruzioni di sorta, almeno per chi ha giocato a qualche JRPG dell’era SNES/Megadrive (non a caso, il gioco si apre con il protagonista maschile che si sveglia nella sua cameretta).
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L’interfaccia è quindi semplice, potrete facilmente utilizzare tutte le funzioni di gioco tramite la croce direzionale e due pulsanti del pad. L’aspetto che dà un senso a questo tipo di produzioni è la possibilità offerta a chiunque di raccontare una storia, di sviluppare qualcosa che esprima la passione verso questo tipo di gioco.
Gli sforzi fatti in tal senso dal buon Jeremy sono molto evidenti fin da subito. I testi sono davvero ben scritti, decisamente superiori alla media, se non addirittura migliori di quelli di molti dei classici a cui fa riferimento (che però subivano una certa decadenza dovuta alla traduzione). Molto prolissi e ricchi di onomatopee, salti di sorpresa, con e senza punto esclamativo (altro classico aspetto del genere), raccontano le vicende di una coppia di fratelli che, in un mondo sconquassato dalla guerra e dalla sete di potere, partono per una missione a cui non possono sottrarsi. Per forza o per destino, i due viaggeranno attraverso il vasto mondo, alla ricerca di altri guardiani degli elementi primari, di cui è composto l’universo. Vivranno tragedia e dolore ma anche amicizia, solidarietà e amore.
Il plot narrativo è quanto di più classico ci si possa attendere, ma gli autori hanno saputo sviluppare una trama che progressivamente si amplia, prendendo spunto da molti argomenti. Religione e misticismo, filosofia e natura umana a tutto tondo, sono solo alcuni di questi.
Non meraviglia quindi la longevità del gioco, che può vantare dozzine di ore di gameplay, oltre una ventina di personaggi giocabili, tutti differenti per abilità e caratterizzazione e decine di aree da esplorare. Tutti i protagonisti hanno un elemento di riferimento, con relative abilità, fisiche o magiche, di attacco o di difesa; ognuno di essi può equipaggiarsi con armi e armature in relazione alla propria classe, e aquisisce nuove abilità al progredire del livello.
Dal punto di vista grafico, considerando lo strumento utilizzato ed il numero di persone che ci hanno lavorato, il gioco offre un design particolare, non sempre ben riuscito ma comunque gradevole. Degni di nota i disegni durante i combattimenti, che appaiono quasi fossero disegnati a pennarello sullo schermo, con una grande varietà di nemici da afrrontare, inclusi numerosi boss.
Altra nota di merito va alle musiche di accompagnamento, totalmente composte ed eseguite da una chitarra classica, che variando a seconda delle situazioni di gioco crea atmosfera in modo semplice ed originale.
Conclusioni Giocare ad Elements: Soul of Fire vi riporterà indietro di oltre venti anni, con quello che ne consegue, sia positivamente che negativamente. Il gioco mette al centro la storia, ricca di spunti e situazioni classiche, ma lo fa esasperando alcuni degli aspetti negativi dei JRPG. Dialoghi che necessitano di una miriade di “click” per proseguire, spesso farciti di esclamazioni senza testo; sessioni di “EXP grinding” necessarie per ottenere quei level-up che vi consentiranno di sconfiggere i boss, sopratutto nelle fasi iniziali di gioco, dove le opzioni di combattimento sono limitate; l’impossibilità di evitare i combattimenti, esplorando alcune labirintiche aree, anche quando questi non sono più utili; l’eccessiva dipendenza dagli item in inventario, sia per curare che per togliere gli status negativi ai membri del party. Il risultato è un videogioco dedicato ai fanatici del genere, poco appetibile per chi non è disposto a sopportarne i limiti, che probabilmente finirà per accantonarlo presto. Comunque apprezzabile l’evidente, sincero impegno da parte del duo, che può sicuramante andare fiero del proprio lavoro. |
+ Trama ricca, ben scritta ed estremamente longeva + Graficamente carino ed originale + Trasuda passione e sincerità |
– Sessioni di EXP frustranti ed estenuanti – Dialoghi spezzati da dozzine di espressioni onomatopeiche, che diventano ben presto irritanti – Maneggiare con cura “Extreme JRPG’rs Only” |