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[Speciale] Pokémon Go: l’imbecillità umana messa a nudo

Il mondo è pieno di pupazzi di carne che desiderano dire la propria su ogni argomento di tendenza che si presenti sotto tiro. Spesso e volentieri i media si scagliano contro i videogame, perché fanno male e ovviamente spingono i vostri figli a commettere crimini indicibili.
Pokémon Go è senza ombra di dubbio il tema caldo di quest’estate torrida, con genitori e illustri personaggi televisivi preoccupati per l’effetto del temibile giochino sulla nostra generazione allo sbando.
Tanto per fare qualcosa di illegale oggi ho deciso di pensare con la mia testa e mi sono reso conto che Pokémon Go è la più grande invenzione dai tempi del budino al cioccolato, una svolta antropologicamente fondamentale per l’intera razza umana. Dite che esagero?

I Darwin Awards sono dei premi rilasciati ogni anno a persone che migliorano l’umanità rimuovendo da essa il proprio codice genetico, divenendo dunque incapaci di riprodursi. Ciò può avvenire auto-sterilizzandosi o perdendo la vita, ma in entrambi i casi non si scappa: per vincere il Darwin Award bisogna ottenere tale risultato in una maniera che sia “spettacolarmente stupida”.
Pokémon Go riuscirà senza dubbio a far vincere tanti premi ad altrettanti idioti, perché Pokémon Go è il futuro, la garanzia che il genere umano migliorerà nel corso degli anni, e che una smodata quantità di imbecilli si toglierà dalla faccia della Terra in tempi brevissimi.
Esiste la selezione naturale, ma esiste anche la de-selezione naturale.

Si inizia in maniera facile facile, con Nintendo che crede di avere a che fare con giocatori dotati di un cervello, un’aspettativa assurda considerato il mondo in cui viviamo.
Alla fine diciamoci la verità, è divertentissimo aprire Facebook e guardare le foto della biondina di turno ricoverata dopo essere stata investita mentre giocava a Pokémon Go, tutta rabbiosa e intenzionata a denunciare il colosso di Kyoto, con tanto di genitori a supporto preoccupati per la salute fisica della pargoletta.

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Alcuni video poi non possono che diventare virali, chi non ha visto quei filmati di Central Park al manifestarsi di Vaporeon? C’è qualche problema se una folla di nerd si lancia verso i punti di interesse travolgendo qualunque cosa perché troppo attenta a guardare gli schermi di smartphone incandescenti?
C’è qualche problema se invece di parcheggiare si lascia la macchina in mezzo alla strada, si apre lo sportello stile Obama che va via dalla conferenza e in tutto ciò non si ha alcun contatto visivo con ciò che ci circonda?

Il punto è che stamattina ho aperto Facebook e ho letto di una multa scattata a Padova per due ragazzi che giocavano a Pokémon Go su uno scooter alle 5 del mattino, giusto per non trovare competizione. Il guidatore con uno smartphone nella mano sinistra, il passeggero con un tablet.
Due giorni fa ero venuto a conoscenza del genio neozelandese (o giù di lì) che aveva preferito licenziarsi per poter andare alla ricerca di Pokémon. Lo stesso giorno apprendevo che la polizia finlandese aveva dovuto sottolineare che giocare a Pokémon Go durante la guida fosse illegale. Lo hanno dovuto sottolineare! Perché esistono tante persone che non riescono a capire quanto possa essere pericoloso tutto ciò adoperando i propri otto neuroni. E naturalmente in questi casi si diventa pericolosi per gli altri, il che non è un bene.
D’altra parte è decisamente un bene divenire pericolosi per se stessi.

Un simpaticissimo signore che (salvo improbabili miglioramenti) è stato confermato deceduto, ha rilevato un bellissimo esemplare di Squirtle ma non è riuscito a raggiungere la scogliera a strapiombo su cui si trovava la creaturina: qualcuno (magari un nemico!) aveva messo una rete e un grande segnale di pericolo a indicare la presenza del burrone e di raffiche di vento. Il nostro eroe non si è lasciato intimidire, ha scavalcato ignorando le intemperie e ha catturato il suo Squirtle, probabilmente durante il volo di circa 100 metri che lo ha portato dritto sugli scogli.
Care lettrici, onestamente, vorreste mai fare un figlio con un soggetto del genere?
Cari lettori, onestamente, non vorreste anche voi un autografo del genio sulle mutande? Perché io lo voglio.

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“Eh ma Dario sei uno stronzo e una persona di merda, quella gente è morta, dovresti mostrare un minimo di rispetto.”
Sì, ma anche no.
Ciò che la selezione naturale impone al mondo animale e vegetale non si applica più all’uomo: abbiamo la medicina, abbiamo i genitori, abbiamo i soldi, abbiamo la tecnologia. Individui del genere sopravvivono nel nostro mondo solo perché tutelati da qualcuno più intelligente, più furbo, più adatto alla vita stessa. Avete presente la sequenza dei dodo in L’Era Glaciale? La situazione non è molto diversa.
Quelle persone avranno avuto affetti, non c’è dubbio, e per loro non può che dispiacermi. Ma per le vittime stesse onestamente non riesco a provare alcun tipo di compassione o empatia. Perché forse c’era un motivo se avevano messo quella rete su quella scogliera. Forse c’è un motivo se lanciandoti in mezzo a una strada vieni presa in pieno da un furgone. Forse quel semaforo è lì per una ragione. Forse! Non sto dicendo che sia così per forza, magari sei solo la piccola vittima di una grossa corporazione giapponese che vuole annichilire l’umanità. O forse sei una testa di cazzo che dovrebbe imparare a star zitta e a ringraziare il cielo di essere ancora viva piuttosto che denunciare chi si aspettava da te solo un minimo di buonsenso.
La cosa più assurda in tutto ciò è che spesso e volentieri queste persone si muovono in gruppo, non si tratta di casi di follia momentanea limitati a un’unica persona. Non eravamo presenti nel momento in cui tali “incidenti” accadevano, ma mi risulta difficile credere che nessuno abbia fatto notare all’amico che inseguire dei pixel sul bordo di un precipizio potesse non essere l’idea più brillante della mattinata.
Poche ore fa mi informano che un noto negozio di videogame qui a Palermo sta organizzando un torneo di Pokémon Go: paghi cinque euro per iscriverti, tanti premi in palio, tutti i partecipanti partono dal negozio stesso e hanno due ore di tempo per catturare più Pokémon possibile. Ciò significa che una ventina (minimo) di infervorati correranno per le strade di una grande città sapendo di avere un conto alla rovescia sulla testa che peserà più del traffico e del buonsenso. Saranno bambini? Saranno ragazzi? Saranno persone assennate? Saranno ritardati? Al momento non ho una risposta, ma so che tra qualche giorno qualcuno nella mia città finirà sotto un cofano, è matematica.

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Pokémon Go è solo un capro espiatorio, qualcosa da incolpare per giustificare la mancata capacità di comprensione e di auto-conservazione. Nintendo non potrà fare altro che rilasciare messaggi di circostanza, consapevole di non avere alcuna colpa, e legalmente in una botte di ferro, com’è giusto che sia.

Nella mia personale esperienza Pokémon Go è una semplice applicazione mobile, sviluppata tra l’altro in maniera discutibilissima, incentrata sul grinding e poco affine al mio gusto personale. Un gioco che da redattore boccerei per tanti motivi, ma che da osservatore non posso che apprezzare.
Perché ho parlato con gente piena di problemi che è riuscita a uscire di casa col pretesto di un videogame, a socializzare con altre persone e a conoscere gente nuova, in real, non dietro un monitor. Ho parlato con giocatori in pessime condizioni fisiche che si sono armati di scarpe da tennis e incamminati per 4 ore sotto un sole cocente facendosi del bene con una passeggiata. Ho saputo di una ragazza che ha scoperto un monumento nella propria città di cui non conosceva l’esistenza.
Gente con l’ansia, gente obesa, gente con gli attacchi di panico, gente con la fobia sociale, gente timida, persone chiuse, tutte categorie in cui un giocatore (come chiunque altro) può rientrare, e a cui un’applicazione come Pokémon Go “può” far bene.

Qualcuno ha voluto paragonare Pokémon Go alla diffusione delle armi tra i cittadini degli Stati Uniti, sostenendo che se non ci fossero le armi non ci sarebbero le stragi. Altri hanno risposto che solo avendo le armi ci si può difendere da chi le ha già.
Personalmente mi sono limitato a guardare un semplice gioco su uno smartphone e un’infinità di persone diverse che lo usano.
Puoi farti del male anche sbucciando un’arancia, se all’improvviso decidi che il coltello è un flacone di collirio. Sta tutto nella testa signori.

3 commenti

  1. Dario, sei una brutta persona. Rosichi perche Squirtle non lo hai MWAHahahah

    Altro che guerre mondiali invasioni aliene o disastri più o meno naturali ! Viva PokecosoGo! \o/\o/ Dritti verso l’estinzione \o/\o/

    (Hightway to hell in sottofondo ovvio…)

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