Data di Uscita 4 Novembre 2014 (PS4, One)
Piattaforme PC, Mac OS, PS3, PS4, PSV, Xbox 360, Xbox One
Versione recensita Xbox One
In occasione dell’uscita della versione retail su PlayStation 4 e Xbox One, andiamo ad esaminare uno dei maggiori successi di Telltale Games. Società fondata da ex-membri LucasArts che, dopo aver sviluppato un sistema proprietario per lo sviluppo di avventure narrative, è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, grazie sopratutto al successo della serie di videogiochi The Walking Dead.
The Wolf Among Us – Al Lupo! Al Lupo!
Ambientato in una New York alternativa, durante gli anni ottanta, in quartieri decadenti e pericolosi, la storia ha come protagonista Bigby Wolf. Il suo lavoro è quello di vigilare sugli abitanti fuggiti dal mondo delle favole, controllare che si comportino bene e soprattutto che si mantengano celati agli esseri umani.
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In pratica è lo sceriffo, e prende ordini dall’apposito ufficio, che amministra e controlla gli esuli in tutte le loro questioni. Molti di loro si arrangiano come possono in un mondo che non gli appartiene. Vivono alla giornata, svolgendo i lavori più umili e degradanti, relegati in una specie di ghetto chiamato Fable Town, costretti a sottostare a rigide regole pur di mantenere la propria libertà. I trasgressori e chi non riesce a guadagnare abbastanza per pagarsi da vivere e comprarsi la pozione che consente loro di apparire come esseri umani, vengono mandato alla Fattoria, una specie di carcere nascosto da qualche parte.
La vicenda inizia con Bigby chiamato ad intervenire per fermare una furibonda lite, in uno dei palazzi abitato da esseri fatati. Poco dopo il suo arrivo ed una breve indagine, le cose precipitano, lasciandolo con più domande che risposte…
Fin qui la trama può sembrare semplice, quasi infantile. Nulla di più sbagliato. Tra gli elementi che distinguono questo gioco ci sono difatti il contenuto e la forma dei dialoghi, l’ambientazione e la trama “maturi”, senza peli sulla lingua o censure nel comportamento dei personaggi. La ricorrente atmosfera di fatiscenza degli ambienti, lo stato d’animo nostalgico e spesso rassegnato dei protagonisti ben rispecchia quella dei Comic Books di Bill Willingham dai quali prende spunto. Fable Town è un luogo in cui a nessuno piace vivere, ma è anche giocoforza la loro nuova casa. In questa cornice e grazie ad una solida trama, fatta di misteri e colpi di scena, sono i personaggi, tutti molto ben caratterizzati, ad essere al centro dell’attenzione. Infatti, oltre alla cura nei dettagli delle loro vicende personali, c’è la possibilità di farli “evolvere” e reagire in modo differente a seconda delle nostre scelte. Pur con una certa approssimazione, questo sistema di sviluppo potrebbe essere descritto come un libro-gioco a fumetti (i libro-games si svilupparono dalla seconda metà degli anni ottanta, a volte semplici racconti multi traccia ma anche complessi romanzi, nei quali il lettore aveva la possibilità di determinare la storia, anche tramite il lancio di dadi e la scelta di differenti percorsi narrativi, quasi fosse un gioco di ruolo da tavolo, con livelli, esperienza, punti ferita ecc.).
In particolare, avremo modo di sviluppare il personaggio di Bigby, facendolo agire a nostro piacimento in ogni situazione. Nelle fasi “action” ma sopratutto nei dialoghi avremo molte opzioni disponibili: dallo starsene in silenzio a dare risposte aggressive o accomodanti fino alla violenza. Cinque capitoli densi di contenuti e colpi di scena, interpretati da alcuni dei più famosi personaggi delle favole classiche rivisitati e “umanizzati” all’estremo.
Conclusioni Grazie a degli ottimi testi e a delle eccellenti interpretazioni dei doppiatori (solo in inglese, niente sottotitoli Ita) oltre che ad un design grafico particolarmente azzeccato, sia nella scelta cromatica generale che nelle piccole animazioni ed espressioni dei personaggi, e non ultima la bellezza della trama, drammatica ed intensa come deve essere un buon thriller investigativo, Telltale Games ha sviluppato qualcosa di assolutamente imperdibile. L’innovativo e versatile sistema da loro sviluppato, dimostra ancora una volta di essere quanto di meglio in circolazione, quando l’obiettivo è sia intrattenere e divertire che raccontare, e rendere gli utenti partecipi di una storia di qualità, cosa sempre più rara di questi tempi. Qualunque videogiocatore non abbia il cervello fritto dall’hype creato attorno a chissà quale megaproduzione, si faccia un regalo, e viva questa esperienza videoludico-narrativa, non ne rimarrà deluso. |
+ “Tavole” splendide nella loro crudezza + Personaggi complessi e splendidamente caratterizzati + Accompagnamento musicale e vocale di rara qualità + Innovativo e versatile sistema di gioco, che garantisce diversi “replay” |
– Peccato, niente localizzazione – Temi e scene “mature” non adatte a tutti |