SPECS
Misure 151,8 x 74,9 x 9,9mm |
Dopo il grande successo riscosso da OnePlus One a livello mondiale, l’azienda cinese commercializza il suo Two, smartphone ancora una volta top di gamma e ancora una volta caratterizzato da un rapporto qualità/prezzo molto più che interessante. Permane purtroppo il sistema di acquisti tramite invito, ma dobbiamo ammettere che l’esperienza maturata lo scorso anno ha cambiato considerevolmente le carte in tavola: le code sono brevissime, e facendo richiesta di acquisto si riceverà un invito via mail nel giro di una manciata di giorni al massimo. Andiamo a scoprire se vale la pena di investire in questo nuovo OnePlus Two.
Design
Le forme non sono molto diverse da quanto visto nel modello dello scorso anno, ma la qualità costruttiva è notevolmente migliorata, così come la scelta dei materiali.
Parliamo ancora una volta di un phablet da 5,5 pollici, con un rapporto body to screen di oltre il 73%, in linea con quello della maggior parte dei modelli top di gamma di quest’anno. Le cornici sono presenti in forma molto ridotta, non infastidiscono e un frame in metallo circonda i bordi, donando al telefono un aspetto premium che lo rende piacevole alla vista.
Ottimo il lavoro svolto sulla cover posteriore che, diversamente dallo scorso anno, presenta una sorta di texture che garantisce un grip eccellente, elemento importante quando si parla di terminali di queste dimensioni. Ancora una volta sarà possibile personalizzare l’estetica del proprio telefono con una serie di cover vendute separatamente, tra cui una in bamboo, già ampiamente apprezzata nel modello precedente. A parte questo, la batteria non è removibile, ma avremo invece accesso al vano per inserire le due sim card supportate.
Lo schermo da 5,5 pollici si basa su tecnologia LTPS e su una risoluzione Full HD 1080p. Evitando inutili giri di parole, possiamo confermare immediatamente che il pannello sia uno dei migliori in commercio per quanto riguarda tale risoluzione. Affiancando OnePlus Two a LG G4 l’occhio esperto noterà differenze non indifferenti, sia per quanto riguarda la diversa risoluzione (G4 monta un 1440p) che gli ottimi cromatismi raggiunti dalla casa coreana. Tuttavia, OnePlus Two si fregia di un pannello più che buono, adatto alla visione di contenuti multimediali così come alla lettura di ebooks, grazie a neri profondi, ottimi contrasti e una luminosità che convince anche all’aperto, nelle giornate soleggiate. In termini qualitativi parliamo di uno schermo più o meno simile a quello di HTC One M9, di per sé già ottimo.
E’ bene chiarire che in nessun modo si va a disturbare l’eccellenza raggiunta da Galaxy Note 5 o da Galaxy S6, attualmente i migliori schermi in circolazione a nostro parere, sempre che la tecnologia AMOLED sia di vostro gradimento. In caso contrario, il già menzionato LG G4 è il nostro attuale metro di paragone.
Uso quotidiano
OnePlus Two arriva nel 2015, e porta con sé un lettore di impronte digitali che ultimamente sembra essere diventato un must in tutti i top di gamma. Esso è integrato nel tasto Home, che è a sfioramento e non può essere pressato. Il sistema di riconoscimento è eccellente, superiore a quanto visto nell’ottimo Huawei Ascend Mate 7, e in linea con quanto raggiunto da Apple e i suoi iPhone più recenti. Nei nostri test abbiamo rilevato un numero di errori del tutto trascurabile (a occhio intorno a 1/50), e il riconoscimento delle impronte sembra funzionare a meraviglia indipendentemente dalla precisione con cui poggiamo il polpastrello sul tasto.
Il sistema operativo proprietario si basa sulla release 5.1 di Android, ed offre un’esperienza molto simile a quella che troveremmo su un Nexus. Oxygen OS è un’interfaccia pensata per renderci la vita più semplice, e non per riempire la nostra quotidianeità di bloatware o di applicazioni superflue. Le differenze rispetto a una versione stock di Android ci permetteranno di modificare il comportamento dei tasti del telefono, arrangiare le icone nel tray a scorrimento (rimuoverle, se vogliamo), scegliere il colore del led per le notifiche, cambiare i temi in maniera immediata e altro ancora. OnePlus ha fatto un ottimo lavoro, con buona pace di chi credeva che la rottura con Cyanogen avrebbe rappresentato una tragedia per questa piccola azienda. Bisogna inoltre tener conto di come il telefono stia venendo supportato da un flusso costante di aggiornamenti, che apportano i classici bug fix ma migliorano anche alcune delle feature presenti, dimostrando un impegno che ci auguriamo possa continuare nei mesi.
Lo smartphone perfetto non esiste, e anche OnePlus Two ha una serie di aspetti negativi che è giusto tenere in considerazione. La fotocamera da 13MP è in grado di scattare foto eccellenti, ma c’è un ritardo fastidioso tra il momento in cui tocchiamo il pulsante a schermo e quando la foto viene effettivamente scattata. Si parla di qualche decimo di secondo, magari necessario per lo stabilizzatore ottico, che tra l’altro lavora piuttosto bene. Sono già stati rilasciati alcuni update che hanno migliorato la situazione, ma al momento permane questa sensazione di lag non molto piacevole.
Situazione poco allegra anche per quanto riguarda gli speaker, che sono posti sulla parte inferiore del telefono, una scelta di per sé buona, preferibile a un posizionamento sul retro. Tuttavia, il suono è mono, e proviene esclusivamente dalla griglia di destra, che rischia di venire coperta dalle dita durante la fruizione di contenuti multimediali in modalità panoramica.
L’adozione di una porta USB tipo C ha portato l’azienda a sacrificare feature di ricarica rapida che francamente avremmo apprezzato parecchio, e che oggi come oggi sono quasi un must, considerato il ciclo vitale delle batterie.
Meno fastidiosa ma comunque da menzionare è la vibrazione del telefono, davvero lieve e a volte impercettibile.
Gaming
OnePlus Two si appoggia sul discusso Snapdragon 810 di Qualcomm che, grazie al cielo, in questo caso particolare non scalda come su altri dispositivi. I nostri risultati con AnTuTu parlano di poco più di 54.000 punti, performance superiore rispetto a quella registrata con HTC One M9 (il SoC è il medesimo), ma anche -come prevedibile- inferiore rispetto agli Exynos di Samsung.
Utilizzando software di fascia alta il nostro OnePlus Two non ha mostrato nessun segno di incertezza, e anche dopo sessioni prolungate la temperatura è rimasta accettabile (pur scaldando, com’è fisiologico che avvenga).
La batteria si è dimostrata performante, ma non raggiunge in alcun modo gli straordinari risultati di OnePlus One. In questo caso avremo un dispositivo che arriverà tranquillamente a fine giornata anche con un utilizzo intenso, almeno per quanto riguarda il primo anno. Come la maggior parte di voi saprà, la durata della carica di una batteria tende a ridursi di circa il 40% a un anno dalla sua fabbricazione, dunque non siamo convinti che la decisione di renderla non removibile sia vincente.
Ad ogni modo, in ambito gaming riusciremo a gustarci sessioni prolungate senza la paura di scaricare il telefono troppo velocemente.
Ciò che lascia insoddisfatti è l’audio che, come abbiamo già detto, è un mono affidato a un doppio speaker posto sulla parte inferiore del dispositivo. Spesso e volentieri ci è capitato di coprire accidentalmente lo speaker con il dito, e a riaggiustare la posizione delle mani durante il gioco. Da questo punto di vista raccomandiamo senza dubbio l’utilizzo delle care, vecchie cuffie in-ear.
Conclusioni Considerato il price point, OnePlus Two è un’ottima scelta per chi cerchi un dispositivo buono in quasi tutti i suoi aspetti, che però non riesce ad eccellere in alcun ambito, come aveva fatto invece il suo predecessore lato batteria. Parliamo di un terminale venduto a un prezzo da medio gamma ma con prestazioni al top, inferiore solo ai dispositivi di fascia alta Samsung, che quest’anno ha sbaragliato un po’ tutti con i suoi Exynos. Se siete disposti a scendere a qualche compromesso con l’audio e con una batteria sprovvista di ricarica rapida, OnePlus Two saprà regalarvi tante soddisfazioni. Il nostro invito è comunque a non dimenticare della presenza sul mercato di opzioni quasi Asus Zenfone 2 e Meizu MX5. |