SPECS
Misure 148.7 x 76.7 x 9.8mm |
Dopo un G3 che ha migliorato in tutto i già ottimi risultati di LG G2, il colosso coreano prova adesso a ritagliarsi uno spazio in un 2015 in cui Qualcomm non convince, con la connazionale Samsung che ha rinnovato profondamente il design della propria linea di punta. Abbiamo passato qualche giorno in compagnia del nuovo LG G4, dispositivo non perfetto, ma comunque interessante sotto molti aspetti.
Design
L’estetica segue la filosofia del design lanciata con G2, ma a nostro avviso è stato compiuto un passo indietro rispetto alla passata generazione. Se infatti G3 era stato campione nell’eliminare cornici e bordi, G4 si avvicina più alle serie Spirit e Leon, proponendo una cornice superiore e una inferiore più generose, a discapito delle dimensioni e dell’usabilità a una mano. Trattandosi di un 5.5 pollici si tratta di un elemento di non poco conto, soprattutto per chi aveva apprezzato il lavoro svolto con G3.
Tornano i tasti posteriori, che continuano a migliorare nel feel, in particolare per quanto riguarda il pulsante di accensione e spegnimento. Anche in questo caso potremo accendere lo schermo con il classico doppio tap, ormai un marchio di fabbrica di casa LG.
Parlando di schermo, quello di G4 si fregia di una curvatura appena accentuata (nulla a che vedere con G Flex), che segue la forma della guancia durante le telefonate e che fornisce un minimo di immersività in più durante la visione di contenuti multimediali, a patto di usare la modalità panoramica. Non c’è alcun tipo di distorsione dell’immagine, in quanto la curvatura non è affatto paragonabile a quella delle più moderne TV di fascia alta. Piuttosto, si tratta di una feature che in generale migliora l’esperienza visiva, e protegge un minimo dalle cadute, dato che il telefono non potrà fisicamente impattare coinvolgendo il vetro per intero.
La risoluzione scelta è ancora una volta una 2K da 1440×2560 pixel, la stessa vista su G3, che restituisce sulla diagonale da 5,5 pollici un PPI di 538. Altissimo, è vero, e continuiamo a credere che una risoluzione del genere sia sprecata su pannelli di simili dimensioni. Tuttavia, il consumatore casuale tende a guardare i numeri, preferendo quelli più alti a quelli più bassi, poco importa se determinate scelte di marketing vadano a discapito di elementi chiave queli la durata della batteria.
Risoluzione a parte, lo schermo di G4 è anche in questo caso basato su tecnologia IPS, ma LG ha lavorato per migliorare quanto fatto con il già buon G3, migliorando l’elemento che aveva convinto meno in assoluto, ovvero la luminosità. Numerosi acquirenti di G3 si erano infatti lamentati della leggibilità del pannello sotto la luce solare, e in linea di massima si è criticato il fatto che i lumen totali fossero tendenzialmente inferiori rispetto a quanto offerto dalla concorrenza. G4 ci mette una pezza, e il nuovo schermo risulta in effetti più luminoso di circa il 25% se confrontato con la passata generazione.
LG ha inoltre promosso con questo dispositivo la sua nuova Quantum Dot, una tecnologia che funziona in maniera molto simile al Triluminos di Sony, offrendo colori più vibranti e saturi in maniera ottimale, e che a conti fatti raggiungono ad oggi la più alta vetta in ambito IPS. Rispetto a G3 è un buon passo in avanti, lo spettro cromatico è incrementato, i colori sono riprodotti con grande vividezza ma senza sforare fino a livelli da AMOLED. LG G4 offre un’ottima esperienza se cercate colori il più possibile realistici, ma se dovessimo scegliere un vincitore continueremmo a preferire Galaxy S6 e Note 4 con i loro pannelli, per quanto non siano altrettanto fedeli al reale.
Fondamentalmente il problema più grande sta nei neri possibili con un IPS: per quanto la luminosità minima possa essere bassa, non si raggiungerà mai il nero assoluto di un pixel spento, cosa invece possibilissima con un pannello AMOLED. Vero è che gli AMOLED soffrono in genere di una saturazione eccessiva e di bianchi “caldi”, ma è altrettanto vero che né S6 né Note 4 soffrono di tali problematiche.
Lo schermo di LG G4 è comunque eccellente, il migliore sulla piazza se prendiamo a riferimento gli IPS. Ma non è a nostro parere il migliore nell’intero panorama smartphone odierno.
Uso quotidiano
L’interfaccia utente di LG si dimostra più o meno in linea con quanto visto durante lo scorso anno, con qualche lieve modifica. La fluidità generale è nettamente superiore rispetto a quanto visto al lancio di G3, e i risultati raggiunti sono più che buoni. Tuttavia, tra i dispositivi di fascia alta presentati di recente continuiamo a preferire l’esperienza offerta da HTC One M9.
Tornano purtroppo tutti i bloatware e le applicazioni superflue tipiche di questa UI. Per quanto sia Samsung che LG si stiano impegnando parecchio nel ripulire le proprie versioni di Android (in questo caso partiamo dalla distribuzione 5.1), continua a esistere una grande verità: l’esperienza stock offerta dai dispositivi Nexus e da ROM quali Cyanogenmod continua ad essere la migliore, in particolare quando si tratta di fluidità nell’uso quotidiano. Sia bene inteso, questo nuovo lavoro di LG è comunque di ottima qualità, e se provenite da un dispositivo della stessa azienda vi troverete senza dubbio a vostro agio.
Ciò che ha fatto più discutere riguardo questo terminale è senza dubbio la scelta di adottare il SoC Snapdragon 808, potente senza dubbio, ma non il più potente di casa Qualcomm, cosa che ad alcuni potrà apparire piuttosto strana considerato che stiamo parlando di un dispositivo top di gamma.
La verità è che Snapdragon 810 è forse uno dei processori meno riusciti dell’azienda americana, afflitto da problemi di surriscaldamento che inficiano non poco sulla durata della batteria, e che hanno portato alcune case a scalare la frequenza di clock dei core. Snapdragon 808 è meno performante, è “solo” un esa-core (810 ha 8 core), ma non soffre del throttling del fratello maggiore, e si dimostra a conti fatti una scelta più sensata.
E’ lecito chiedersi se vi sia una differenza prestazionale evidente, e la risposta è che le uniche differenze le noterete nei benchmark, mentre l’uso quotidiano filerà assolutamente liscio, grazie in particolare a un’eccellente ottimizzazione software. Browser web, riproduzione di video a 1440p ed elaborazioni della fotocamera non hanno mai mostrato incertezze nella nostra esperienza, dunque la decisione di LG si rivela vincente.
Parlando di fotocamera non possiamo che encomiare quanto fatto dal colosso coreano. L’apertura f/1.8 rende giustizia a un quantitativo di MP che ha effettivamente motivo di esistere, e lo stabilizzatore ottico mostra un deciso passo avanti rispetto alla precedente generazione, in particolare per quanto riguarda le fotografie. Se anche nei video è possibile apprezzare chiari miglioramenti, riteniamo che in generale Samsung sia ancora un pelo avanti con il suo S6, mentre G4 si assesta sui comunque ottimi livelli di Note 4. Si tratta comunque di una fotocamera eccellente, che si dimostra straordinaria per gli aspiranti fotografi: LG ha infatti ben pensato di accompagnare l’ottimo hardware con un software all’altezza, dando la possibilità di scattare in modalità manuale, lasciando liberi di regolare qualsiasi elemento dello scatto. Chi ha una certa dimestichezza con la fotografia si troverà certamente a casa, e disporrà dei mezzi per scattare istantanee di altissima qualità.
Spostando la nostra analisi al reparto batteria dobbiamo esprimere le nostre perplessità su questo prodotto: la durata di una carica è a nostro avviso insoddisfacente, non tanto per la durata in sé, ma piuttosto per il background alle spalle di questo terminale. LG G3 è stato ampiamente criticato per la durata della batteria, secondo alcuni causata dalla risoluzione del pannello, piuttosto che da una ottimizzazione software non all’altezza. Dopo gli ottimi risultati ottenuti da G2, era ovvio che i consumatori si aspettassero un miglioramento anche in questo – cruciale – ambito; a onor del vero, G4 riesce a fare meglio di G3, e questo è sicuramente un bene. Tuttavia, considerata la scelta di un processore non al vertice della categoria e l’ostinazione verso un 2K che francamente lascia il tempo che trova, ci saremmo aspettati qualcosa in più. A conti fatti il nuovo flagship di LG resta sotto Samsung Galaxy S6 (di per sé non straordinario, tra l’altro) in termini di longevità, assestandosi sui livelli di HTC One M9, appena sufficienti ad arrivare a fine giornata con un utilizzo medio.
Nessuno dei terminali top di gamma rilasciati quest’anno ha saputo entusiasmarci in quanto a durata della batteria, con l’unica eccezione rappresentata da quel Huawei P8 che ha saputo miscelare con saggezza un processore realizzato internamente con un’esperienza utente di ottimo livello.
Gaming
Snapdragon 808 lavora abbastanza bene in ambito gaming. Le prestazioni sono inferiori rispetto a quanto possibile con Snapdragon 810, ma anche rispetto a Snapdragon 805, il SoC montato lo scorso anno su dispositivi quali Samsung Galaxy Note 4 e Google Nexus 6. Teoricamente l’ottimizzazione energetica dovrebbe essere migliore rispetto a quanto fatto da Snapdragon 805, ma le lacune emerse lato batteria lasciano intendere che vi siano ulteriori elementi da tenere in considerazione.
Ad ogni modo, anche provando il terminale con titoli pesanti a livello tecnico non abbiamo notato alcun rallentamento, con framerate sempre elevati e solo marginalmente inferiori rispetto a quanto fatto da Snapdragon 810.
Lo schermo leggermente curvo si è rivelato piacevole da utilizzare con tutti quei giochi da fruire in panoramica, mentre i vari endless runner verticali appaiono un pelo schiacciati al centro. Non si tratta comunque di nulla di trascendentale, in quanto la curvatura è per l’appunto appena accennata.
I 3GB di RAM sono adeguati all’offerta software odierna, e permettono di gestire qualsiasi gioco con grande fluidità. Dopo il rilascio dei recenti Zenfone 2 ci si è chiesto quanto “future proof” potessero essere i terminali dotati di solo 3GB di RAM. A nostro avviso il problema non sussiste, in quanto il ciclo vitale di uno smartphone difficilmente supera i 3 anni, periodo entro il quale la maggior parte dei giochi continuerà a girare decentemente su tutti i dispositivi top di gamma.
Dopo esserci deliziati con Nexus 6 e HTC One M9 dobbiamo ammettere che tornare a giocare su dispositivi con speaker posteriori è davvero arduo. Sia Galaxy S6 che Note 4 che questo LG G4 soffrono parecchio sul versante audio, è inevitabile. Purtroppo non conta molto l’alta fedeltà nella riproduzione, il bitrate o l’audio HD: quando lo speaker è posto sul retro dello smartphone l’unica soluzione sono le tante amate/odiate cuffie, da sempre compagne preziose di lunghi viaggi in metro.
Sintetizzando, possiamo dire che G4 si comporta bene con il catalogo ludico Android, ma esistono difetti che non vanno trascurati. A 2015 inoltrato, continuiamo a credere che i migliori smartphone per giocare siano iPhone 6 Plus, Nexus 6 e Galaxy Note 4, ciascuno per motivi diversi. In una ipotetica classifica affiancheremmo LG G4 a Samsung Galaxy S6, che compensa le minori dimensioni dello schermo con un pannello AMOLED di altissima qualità.
Andiamo a vedere adesso un po’ di freddi numeri per comparare il nostro LG G4 alla concorrenza.
AnTuTu
Samsung Galaxy S6 67.520 |
GFXBench (T-Rex)
Samsung Galaxy S6 Edge 57.5 fps |
I valori registrati nei nostri test non sono stati in alcun modo straordinari e, nel caso di GFXBench, si dimostrano addirittura inferiori rispetto a quanto fatto da Snapdragon 801. Considerato comunque che si tratta appena di un paio di frame in meno rispetto allo Snaspdragon 805 di Samsung Galaxy Note 4 possiamo comunque dire che i risultati sono in linea con quanto sia lecito aspettarsi.
Conclusioni LG G4 migliora alcuni elementi della passata generazione, offrendo uno schermo al top della categoria IPS e un’esperienza utente solida, per quanto non paragonabile a quella offerta dalla versione stock di Android. Il terminale è potente, e nonostante il processore non sia il meglio sulla piazza le prestazioni sono eccellenti in tutti gli ambiti della quotidianeità, reparto fotografico in primis. L’ambito gaming soffre di uno speaker posteriore poco felice e di una batteria che non entusiasma, ma l’alta qualità dello schermo, la fedeltà cromatica e l’ampia diagonale giocano senza dubbio a vantaggio del nuovo nato di casa LG. Un dispositivo interessante, perfetto per aspiranti fotografi e per la fruizione di contenuti multimediali in panoramica. Comprarlo o meno dipenderà come sempre dallo street price, perché Galaxy S6 resta – a nostro parere – il migliore di questo 2015. |